La condizione degli ospedali della Asl Lanciano Vasto Chieti ha raggiunto un punto critico, con carenze di farmaci e personale che compromettono seriamente le attività quotidiane delle strutture sanitarie. Questa emergenza è stata messa in luce dai sindacati, che oggi hanno tenuto una conferenza stampa di fronte all’ospedale “Renzetti” di Lanciano, coinvolgendo diverse sigle sindacali. Un piano di razionalizzazione dei servizi, a detta dei rappresentanti sindacali, ha introdotto una situazione insostenibile per infermieri e operatori sanitari, con riflessi negativi sulla qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.
Le denunce dei sindacati
Durante la conferenza stampa, i vertici delle organizzazioni sindacali – tra cui Nursing Up, Usb, Cgil, Coina, Fsai – Usae, e NurSind – hanno tracciato un quadro allarmante della situazione attuale. “Chiediamo soluzioni e programmazione,” hanno dichiarato, evidenziando che è necessario prendere in considerazione i tempi di vita e di lavoro del personale. La mancanza di risorse umane e materiali non è un problema limitato solo alla struttura di Lanciano, ma si estende anche agli ospedali di Vasto e Chieti.
I sindacati hanno sottolineato come i tagli trasversali derivanti dai piani di razionalizzazione abbiano colpito vari ambiti della sanità, dalla farmaceutica alle prestazioni ambulatoriali. Gli utenti si trovano a dover affrontare lunghe liste di attesa, che li costringono, in molti casi, a rivolgersi al settore privato. La diminuzione delle ore di prestazione lavorativa ha portato a un’organizzazione inefficiente delle attività ospedaliere, con la conseguente riduzione dei servizi disponibili per i pazienti.
Conservazione dei servizi e sicurezza del personale
Un punto particolarmente critico sollevato dai sindacati è la questione della sicurezza all’interno dei Pronto Soccorso. Gli operatori sanitari hanno segnalato crescenti episodi di violenza fisica e verbale da parte dei pazienti, un problema che non può essere ignorato. La mancanza di barelle con spondine è un’altra criticità che mina la capacità degli ospedali di fornire un supporto adeguato a chi arriva in emergenza. Questi aspetti pongono interrogativi sulla sicurezza lavorativa del personale, già sotto pressione per una carenza di risorse e sovraccarico di lavoro.
La chiusura di posti letto di Rianimazione nell’ospedale “Renzetti” accentua ulteriormente la precarietà della situazione. Con il ridimensionamento delle capacità assistenziali, i sindacati chiedono un intervento immediato per riportare ordine nelle attività ospedaliere, garantendo così la continuità e la qualità dei servizi essenziali. Attualmente, non ci sono comunicazioni ufficiali riguardo le prospettive future, e questa mancanza di chiarezza mette in serissima discussione la fiducia dei lavoratori e dei pazienti.
La richiesta di programmazione e investimenti
La situazione attuale non è più sostenibile, secondo i rappresentanti sindacali. È imperativo che venga attuata un’organizzazione mirata e sostenibile per garantire un supporto adeguato a chi lavora nel settore sanitario e a chi ha bisogno di cure. Si rende necessaria una programmazione chiara e dettagliata che prenda in considerazione le risorse necessarie per ripristinare i servizi e la sicurezza di tutti i dipendenti.
La capacità di risposta degli ospedali dipende non solo dalla presenza di personale qualificato, ma anche dalla disponibilità di farmaci e strumenti adeguati. Per affrontare questa crisi, è fondamentale anche un coinvolgimento diretto delle istituzioni che possano garantire investimenti adeguati nel settore della sanità pubblica, favorendo quindi un miglioramento delle condizioni sia per il personale che per i pazienti.