Il Consorzio Bonifica Centro si trova al centro di una disputa legale che coinvolge aziende e cittadini locali, riuniti nel Comitato Bonifica Sostenibile, in merito all’aumento dei tributi. Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo ha emesso un’ordinanza che impone la verifica della regolarità contabile dell’ente, con l’obiettivo di chiarire alcuni punti controversi emersi nel 2023, anno in cui sono stati presentati diversi ricorsi.
Il contesto della verifica
La questione in esame risale a ottobre del 2023, quando il Comitato Bonifica Sostenibile aveva fatto richiesta di sospensione della terza rata dei contributi. Questo intervento è stato fatto in risposta agli incrementi tariffari previsti per l’anno in corso. A seguito dell’udienza tenutasi presso il Tribunale di Pescara, i ricorsi erano stati presentati per ottenere l’annullamento degli aumenti dei tributi consortili, ritenuti eccessivi e non giustificati dalle aziende e dai cittadini interessati. Gli legali che si sono fatti carico di queste richieste sono stati Alfonso Vasile e Patrizia Silvestri, entrambi ben noti nel panorama della difesa dei diritti dei contribuenti.
Adesso, grazie all’ordinanza del Tar, il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Pescara avrà l’incarico di effettuare un’ispezione approfondita sui conti del Consorzio. Questa verifica avrà un’importanza fondamentale per comprendere se ci siano stati errori nella contabilità e se le spese siano state gestite correttamente e in modo trasparente.
Il ruolo del Tar e le aspettative del Comitato Bonifica Sostenibile
L’ordinanza emessa dal Tar rappresenta un passo significativo nel processo di revisione dei conti del Consorzio Bonifica Centro. Sebbene non si tratti di una sentenza definitiva, il fatto che un terzo e autorevole soggetto possa esaminare l’operato dell’ente è visto come un segnale positivo dal Comitato Bonifica Sostenibile. La loro posizione è chiara: l’aumento dei tributi deve essere giustificato da una corretta gestione delle finanze del Consorzio e qualsiasi irregolarità deve essere punita.
Il Tar non ha emesso una sentenza conclusiva, ma ha deciso di delegare a un “verificatore” esterno il compito di accertare vari aspetti cruciali. La verifica dovrà stabilire se la contabilità sia stata gestita in modo regolare, se la suddivisione dei costi tra i centri di spesa rispetti i principi normativi e se i centri di costo siano stati trattati in modo autonomo e separato. Questo processo potrebbe richiedere tempo, ma offre una nuova speranza a chi si è opposto agli aumenti, evidenziando la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità da parte dell’ente consortile.
Un futuro incerto: pagamenti illegittimi in vista
Nonostante le promesse di una revisione e la prospettiva di un potenziale cambiamento, il Comitato Bonifica Sostenibile ha espresso preoccupazione riguardo ai pagamenti che potrebbero continuare a essere richiesti nel frattempo. Infatti, la necessità di rispettare le scadenze fiscali potrebbe costringere i membri del Comitato a dover affrontare altri otto mesi di versamenti considerati illegittimi. Questo scenario pone interrogativi circa la sostenibilità finanziaria e la possibilità di ottenere giustizia per i consorziati.
Il Comitato ha manifestato determinazione a continuare la lotta per il riconoscimento dei propri diritti. “La resilienza non ci manca, così come la forza di portare a termine questa battaglia, anche con eventuali ritardi,” hanno dichiarato. L’atteggiamento proattivo dei membri del Comitato sottolinea un desiderio di cambiamento e una volontà di impegnarsi attivamente affinché la situazione venga risolta a loro favore.
Il futuro che attende il Consorzio Bonifica Centro è dunque complesso, segnato da interrogativi sulla gestione dei fondi e sulle tariffe imposte, e con una comunità che non intende arrendersi in questa lotta per maggiore trasparenza e giustizia economica.