Situazione critica per il trasporto ferroviario in Italia: il report Pendolaria 2025 di Legambiente

Situazione critica per il trasporto ferroviario in Italia: il report Pendolaria 2025 di Legambiente

Il report “Pendolaria 2025” di Legambiente denuncia le gravi inefficienze del trasporto ferroviario in Italia, evidenziando ritardi, stazioni chiuse e carenze infrastrutturali che penalizzano i pendolari.
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Situazione critica per il trasporto ferroviario in Italia: il report Pendolaria 2025 di Legambiente - Gaeta.it

Il report Pendolaria 2025, realizzato da Legambiente e presentato a Roma, espone le difficoltà che i pendolari italiani affrontano ogni giorno utilizzando le linee ferroviarie meno efficienti. La relazione evidenzia ritardi cronici, stazioni chiuse da anni e la scarsità di treni, mettendo in luce la situazione insostenibile a cui sono costretti a far fronte migliaia di viaggiatori quotidianamente.

Le linee ferroviarie sotto accusa

Nel report, emergono chiaramente alcune delle linee ferroviarie più problematiche, come quelle ex Circumvesuviane. Questa linea è colpita da frequenti guasti, soppressioni e sovraffollamenti che hanno reso il trasporto un vero incubo per i pendolari. Un altro punto critico è la Roma Nord-Viterbo, che nel 2024 ha subito oltre 5.000 cancellazioni, evidenziando un servizio in crisi. La Milano-Mortara-Alessandria, che permette di trasportare circa 19.000 persone al giorno, è segnata da guasti ricorrenti e ritardi all’ordine del giorno. Infine, la tratta Caltagirone-Niscemi-Gela, sospesa da ben 13 anni, ha dimostrato una mancanza di attenzione verso le esigenze di mobilità dei cittadini.

Sebbene per la Roma-Lido si registri un lieve miglioramento, restano irrisolti numerosi problemi, suggerendo che la situazione del trasporto ferroviario a livello nazionale necessita di interventi significativi. Legambiente sottolinea come il trasporto su ferro continui a rimanere un argomento secondario in Italia, con finanziamenti che non riescono a coprire neanche le necessità basilari.

Problemi strutturali e mancanza di investimento

Legambiente mette in evidenza che il trasporto ferroviario nel nostro Paese è ostacolato da investimenti insufficienti. Questo ha portato a una stagnazione nella qualità del servizio, aggravata dalle condizioni meteorologiche avverse, che hanno causato ulteriori ritardi e interruzioni nelle linee. È evidente la differenza tra le realtà del Nord e del Sud Italia, con tagli ai collegamenti interregionali e un servizio sempre più carente.

Nei punti più critici si riscontra il ritardo nei lavori di elettrificazione e potenziamento delle linee. Ad esempio, la rete di Ferrovie del Sud Est presenta notevoli ritardi nella conclusione delle opere, mentre il Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino ha visto un significativo deterioramento nella puntualità e nell’efficienza nel corso del 2024. L’Avellino-Benevento è un’altra tratta che aspettava l’elettrificazione dal 2021, ma la scadenza è stata continuamente posticipata. Fra le tante interruzioni quotidiane si segnala la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, che ha subito limitazioni considerevoli nel servizio.

La situazione al Sud: un’ingiustizia silenziosa

La questione dei trasporti ferroviari al Sud è particolarmente allarmante. L’età media dei treni al Sud è di 17,5 anni, mentre nel Nord è scesa a 9 anni. La rete appare ancora in gran parte non elettrificata, complicando ulteriormente le condizioni di viaggio. Diverse linee, come la Palermo-Trapani via Milo chiusa dal 2013 e la Caltagirone-Gela chiusa dal 2011, rimangono in attesa di un concreto ripristino.

Queste carenze hanno un impatto significativo sullo stile di vita dei cittadini, compromettendo l’efficacia del trasporto pubblico e allontanando sempre più le persone dall’utilizzare il treno. Le linee ferroviarie non solo sono essenziali per la mobilità, ma anche per collegare le comunità e stimolare l’economia locale, rappresentando quindi un aspetto cruciale per il benessere dei territori.

Criticità nelle infrastrutture urbane

Nonostante i problemi nel trasporto su ferro, vi sono anche criticità nelle infrastrutture di trasporto urbano. Alcuni progetti, come l’ovovia di Trieste e lo Skymetro di Genova, sono stati mal concepiti fin dall’inizio, risultando inefficaci. Inoltre, interventi significativi, come la riqualificazione della Roma-Giardinetti e la realizzazione della tranvia Termini-Vaticano-Aurelio, rimangono fermi da troppo tempo, evidenziando una gestione poco incisiva delle opere pubbliche.

In questo scenario complesso, appare urgente un’azione coordinata per rivitalizzare il settore ferroviario italiano. La necessità di piani a lungo termine, che affrontino le carenze infrastrutturali, le esigenze dei viaggiatori e l’adeguamento delle linee esistenti, è ora più che mai essenziale.

Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Marco Mintillo

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