L’argomento della condizione nelle carceri italiane è tornato a far discutere, in particolare dopo la recente circolare del 2022. Questa normativa, implementata sei mesi fa, stabilisce che i detenuti possano beneficiare di momenti di libertà solo qualora abbiano specifiche attività da svolgere. Altrimenti, la loro vita all’interno delle celle si limita a poche ore d’aria. Il cappellano don Gino Rigoldi ha espresso preoccupazione riguardo a questa situazione, definendo tale sistema come una forma di tortura.
restrizioni nella vita carceraria
limitazioni alle ore di libertà
La circolare del 2022 ha introdotto una serie di regolamenti riguardanti la vita quotidiana dei detenuti nelle carceri italiane. Uno degli aspetti più criticati è l’accesso limitato agli spazi comuni. Infatti, i detenuti possono lasciare la loro cella solo per l’ora d’aria, che in molte strutture è relegata a due momenti della giornata, una al mattino e una al pomeriggio. Questo significa che, per gran parte della giornata, i detenuti sono costretti a restare chiusi in spazi ristretti, senza possibilità di impegnarsi in attività significative che possano rendere la loro detenzione meno pesante.
assenza di attività significative
In diverse carceri italiane, in particolare quelle sovraffollate, le attività pensate per i detenuti sono praticamente assenti. Molte strutture non dispongono di programmi educativi, lavorativi o di supporto alla reintegrazione sociale. Questa mancanza di opportunità porta a una vita monotona e priva di stimoli, lasciando i detenuti in uno stato di inattività, che può durare fino a 22 ore al giorno. La situazione solleva questioni etiche e legali sulla gestione del carcere e sui diritti dei detenuti, evidenziando l’urgenza di una riforma profonda del sistema penitenziario.
la voce della chiesa e delle istituzioni
l’appello di don gino rigoldi
Don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, ha condiviso le sue preoccupazioni in un’intervista. Secondo lui, la condizione attuale delle carceri è “indegna” e facilmente definibile come una forma di tortura. Rigoldi ha ricordato le proteste dei cappellani delle carceri della Lombardia, che hanno chiesto più attenzione e dignità per i detenuti. La risposta ricevuta è stata deludente; le autorità hanno spiegato che tali questioni non rientrano nelle loro competenze.
miglioramenti nella gestione carceraria
Nonostante le criticità, don Rigoldi ha anche riconosciuto alcuni passi avanti, come la nomina di nuovi direttori nelle carceri. Fino a poco tempo fa, molti istituti penitenziari, tra cui il Beccaria, non avevano un direttore stabile da anni, affidando la gestione a supplenti che sovrintendono a più carceri contemporaneamente. Questa struttura direzionale inefficace ha reso difficile una guida adeguata. Con l’arrivo di nuovi direttori, don Rigoldi spera in un miglioramento della situazione. In aggiunta, si stanno nominando anche i comandanti delle guardie penitenziarie, figura chiave nella gestione del personale e nel supporto ai detenuti.
verso una riforma del sistema penitenziario
necessità di cambiamenti
La situazione attuale nelle carceri italiane richiede un intervento riformista. Le limitazioni imposte dalla circolare del 2022 e l’assenza di attività per i detenuti pongono serie domande sul rispetto dei diritti umani all’interno delle strutture penitenziarie. Le autorità dovrebbero articolare strategie più inclusive, che offrano opportunità ai detenuti per migliorare le loro capacità e promuovere la loro integrazione sociale.
l’importanza delle risorse
La riforma del sistema penitenziario non può prescindere dalla disponibilità di risorse adeguate. Investimenti nel miglioramento delle strutture carcerarie, nella formazione del personale e nella creazione di programmi di riabilitazione sono fondamentali per garantire un trattamento dignitoso ai detenuti e per ridurre il tasso di recidiva. Solo con un cambiamento significativo nel modo in cui le carceri vengono gestite e nelle attività che vengono offerte, il sistema penitenziario italiano potrà recuperare uno standard di umanità e giustizia.
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Donatella Ercolano