Un’escursionista di Novellara, classe 1971, è stata soccorsa nella notte dopo un incidente avvenuto lungo il sentiero del Matarot, situato nel gruppo montuoso dell’Adamello. L’episodio ha avuto luogo a quota 2.000 metri sul livello del mare e ha richiesto un’operazione di soccorso complessa, caratterizzata da tempistiche serrate e azioni coordinate tra i vari membri del Soccorso Alpino. L’incidente ha messo in luce le difficoltà che possono sorgere in montagna, specialmente in assenza di servizi telefonici e di comunicazione.
Incidente e richiesta di soccorso
L’escursionista è scivolata, riportando un sospetto trauma al bacino. Nella zona in cui è avvenuto l’incidente non è disponibile la copertura telefonica, il che ha complicato la situazione. Il compagno di escursione ha quindi preso la decisione di scendere a piedi fino al rifugio Adamello Collini, situato a Bedole in Val Genova, per richiedere aiuto. Poco dopo le 20, una chiamata è stata effettuata al Numero Unico per le Emergenze 112, attivando il protocollo di soccorso.
Ricevuta la notizia, la Centrale Unica di Emergenza ha prontamente avvertito il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico, che ha attivato la Stazione di Pinzolo. La rapidità della risposta è fondamentale in situazioni di emergenza come queste, dove il tempo gioca un ruolo cruciale per la salute dell’infortunato.
L’intervento dei soccorritori
Dal rifugio Bedole, un soccorritore ha immediatamente iniziato il suo cammino verso il luogo dell’incidente. In circa 40 minuti, affrontando le difficoltà del terreno montano, è riuscito a raggiungere l’escursionista e a fornirle le prime cure necessarie. La tempistica di arrivo è stata eccezionale, considerando le sfide legate alle condizioni del sentiero e al buio della notte.
Successivamente, sono stati attivati ulteriori tre operatori della Stazione di Pinzolo, che si sono diretti in quota via terra portando con sé un materassino a depressione. Questo strumento è fondamentale per stabilizzare e proteggere l’infortunato durante il trasferimento. L’escursionista è stata stabilizzata con successo e preparata per l’arrivo dell’elicottero, il quale si era recentemente liberato da un’altra missione per avviarsi verso la zona dell’incidente.
Il recupero tramite elisoccorso
Intorno alle 22, l’elicottero del Soccorso Alpino ha decollato dalla base di Mattarello. La navigazione in volo ha richiesto particolare attenzione, con l’equipaggio che ha dovuto evitare la presenza di fili della teleferica, situati a poche decine di metri dal sito dell’incidente. La precisione e la competenza dell’equipaggio sono state fondamentali per garantire un recupero senza ulteriori rischi per l’infortunata.
Una volta arrivato sul posto, il Tecnico di elisoccorso è stato verricellato a terra, dove ha potuto prendere in carico la donna. Grazie al sistema di verricello, l’escursionista è stata sollevata e portata a bordo dell’elicottero. Una volta a bordo, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove ha potuto ricevere tutte le cure necessarie per il suo infortunio.
L’operazione ha dimostrato l’importanza del lavoro di squadra tra i soccorritori e la rapidità di risposta dei servizi di emergenza in montagna, evidenziando come ogni dettaglio nella pianificazione e nell’esecuzione del soccorso possa fare la differenza in situazioni critiche.