Nella recente prova del concorso per infermieri organizzato dall’Azienda regionale di coordinamento per la salute , si è registrata una significativa scarsità di partecipanti. Solo 367 candidati si sono presentati all’appuntamento, a fronte di ben 570 domande e 355 posti disponibili. Questa situazione ha sollevato le critiche del sindacato Uil, il quale evidenzia come l’attuale numero di posti non sia sufficiente per affrontare le carenze nel sistema sanitario regionale.
Candidati e disponibilità : una proporzione preoccupante
I numeri emersi dal concorso mostrano un quadro allarmante. Stefano Bressan, segretario della Uil Fpl Fvg, sottolinea che la situazione è destinata a peggiorare, considerando il fatto che non più di 250 infermieri potrebbero davvero essere disponibili sul territorio. “Questo rappresenterebbe una stima ottimistica”, afferma Bressan, mostrando l’evidente preoccupazione per il futuro del sistema sanitario. A confronto con un decennio fa, quando si presentavano oltre tremila candidati per un numero simile di posti, il calo è scioccante e suggerisce una crisi profonda.
Con il ritmo attuale, secondo le proiezioni di Bressan, il sistema sanitario friulano potrebbe riuscire a mantenere i propri standard solo per un periodo limitato di tempo, stimando una capacità operativa di due, tre anni, ma al massimo cinque. Le ragioni di questa crisi non risiedono solo in una diminuzione dei candidati, ma anche nella scarsa attrattività della professione infermieristica. È necessario avviare un processo di rinnovamento che potrebbe includere incentivi economici e politiche di welfare aziendale per attrarre nuovi professionisti.
La crisi del sistema sanitario regionale
Il Friuli Venezia Giulia, con circa diecimila infermieri iscritti agli ordini professionali, sperimenta un fabbisogno di forza lavoro ben superiore rispetto alla disponibilità attuale. Questa distanza tra domanda e offerta rappresenta un problema serio; la lentezza con cui viene affrontata la questione potrebbe contribuire a una crisi sistemica nel settore. Non sono solo i numeri a preoccupare, ma anche l’importanza di avere infermieri qualificati in grado di garantire livelli adeguati di assistenza.
La situazione non è proprio rosea, e gli esperti suggeriscono che, oltre a innovare nella formazione e nell’assunzione, sarebbe saggio cercare professionisti anche nelle regioni del Sud dove la concorrenza ai concorsi è ancora elevata. Questo approccio potrebbe calmierare il rincaro di manodopera specializzata e portare un beneficio tangibile al sistema sanitario friulano.
Le risposte istituzionali e le prospettive future
Dall’altra parte, la direzione dell’Arcs ha voluto difendere l’esito del concorso, affermando che il numero di candidati che si sono presentati è in linea con le statistiche di altri concorsi, dunque non considerato un fallimento. È chiaro che vi è una diversità di vedute su questo tema. Per cercare di affrontare il problema strutturale, Arcs ha comunicato che sono in fase di studio forme di incentivazione specifiche per il personale infermieristico, cercando probabilmente di migliorare le condizioni lavorative e attrarre nuovi professionisti.
La sfida è pertanto non solo trovare il giusto numero di infermieri, ma anche rendere la professione più allettante per i giovani. Direttori e responsabili del settore devono lavorare affinché l’immagine della professione infermieristica venga rivalutata e arricchita di nuove opportunità , sempre più necessarie per garantire un servizio sanitario efficiente e di qualità . La strada da percorrere è lunga e complessa, ma alla base vi è una necessità fondamentale di affrontare le problematiche attuali con decisione e visione.