"Sono ancora qui" di Walter Salles: il film che denuncia la dittatura brasiliana è in corsa per gli Oscar

“Sono ancora qui” di Walter Salles: il film che denuncia la dittatura brasiliana è in corsa per gli Oscar

“Sono ancora qui” di Walter Salles, candidato agli Oscar 2025, esplora la lotta contro la dittatura militare in Brasile attraverso il dramma della famiglia Paiva e l’attivismo di Eunice.
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"Sono ancora qui" di Walter Salles: il film che denuncia la dittatura brasiliana è in corsa per gli Oscar - Gaeta.it

Con l’avvicinarsi della stagione dei premi cinematografici, “Sono ancora qui” ha catturato l’attenzione non solo del pubblico, ma anche dell’Accademia brasiliana del cinema, che ha deciso di candidare il film per il Premio Oscar 2025 nella categoria miglior lungometraggio internazionale. Questa pellicola, diretta da Walter Salles, si distingue per la sua profonda narrativa che getta luce sulla lotta contro la dittatura militare in Brasile, un periodo buio che ha segnato profondamente la storia del paese.

Il dramma della famiglia Paiva

“Sono ancora qui” si ispira al libro di Marcelo Rubens Paiva e narra la tragica storia della famiglia del deputato socialista Rubens Paiva, l’unico parlamentare mai assassinato durante il regime autoritario. Nel 1971, Rubens Paiva, sotto la custodia delle autorità militari, scomparve dopo una lunga prigionia. La sua morte simbolizza le atrocità e gli abusi che caratterizzarono quel periodo, e il film si propone di rendere giustizia alla sua memoria attraverso la prospettiva della moglie, Eunice.

Eunice diventa il fulcro narrativo della pellicola, che trasmette il suo dramma personale e collettivo. Dopo la scomparsa del marito, Eunice altera completamente la sua esistenza, affrontando il dolore e la perdita in un contesto di repressione. La figura di Eunice non è solo quella di una moglie straziata, ma di una donna forte e determinata, che si trasforma anche in un’importante attivista per i diritti umani. Nel film, l’attrice Fernanda Montenegro offre una rappresentazione intensa e toccante di questa donna resiliente, capace di rimanere in piedi nonostante le avversità.

Il trionfo al festival di Venezia

La premiere di “Sono ancora qui” ha avuto luogo al Festival del Cinema di Venezia, dove il film ha ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura. Questo riconoscimento è un segnale chiaro della qualità artistica e narrativa dell’opera. La realizzazione della sceneggiatura, insieme alla direzione visiva di Salles, ha saputo combinare la realtà storica con una narrazione emotiva, coinvolgendo gli spettatori in una vicenda che non è mai stata dimenticata nella memoria collettiva brasiliana.

La vittoria al festival non solo tiene alta la bandiera del cinema brasiliano, ma pone Salles in una posizione di favore per la corsa agli Oscar. La sua capacità di affrontare temi delicati e complessi, come la memoria storica e la giustizia sociale, lo ha reso un regista rispettato a livello internazionale. Il film si distingue non solo per la sua incisività tematica, ma anche per il modo in cui riesce a parlare a generazioni diverse, riportando in auge questioni di rilevanza attuale.

Riconoscimenti e aspettative future

Bárbara Paz, presidente del comitato di selezione per il Premio Oscar, ha dichiarato l’orgoglio per la decisione unanime di candidare “Sono ancora qui”. Secondo Paz, questo film rappresenta un importante ritratto della sofferenza di una famiglia sotto una dittatura e costituisce un momento significativo per l’industria cinematografica brasiliana. La presenza di un’opera di tale valore nelle nomination agli Oscar offre una chance non solo al film di Salles, ma anche al Brasile intero di tornare a brillare sulla scena mondiale.

Le attese sono ora rivolte a come il film sarà accolto dalla giuria dell’Academy e dai pubblici di tutto il mondo. Riuscirà “Sono ancora qui” a ottenere il prestigioso premio e a confermare la rilevanza del cinema brasiliano a livello internazionale? Mentre il dibattito su memoria e giustizia continua, la speranza riposta in questo lungometraggio è un simbolo della lotta per la verità e i diritti umani.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Laura Rossi

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