A una settimana dall’esplosione che ha colpito Calenzano, si intensificano le indagini per comprendere le cause e le responsabilità dell’incidente. L’evento tragico ha portato alla tragica perdita di cinque vite e ha lasciato 26 feriti. Le autorità, guidate dal procuratore Luca Tescaroli, continuano a raccogliere prove e testimonianze sul campo, mentre la comunità è ancora scossa dalla devastante notizia.
Accertamenti sul luogo dell’incidente
Questa mattina, un gruppo di esperti ha effettuato un nuovo sopralluogo presso il deposito Eni di via Erbosa, epicentro dell’esplosione. Il team, composto da consulenti specializzati in esplosivi, chimica e sicurezza sul lavoro, ha svolto accertamenti dettagliati nell’area delle pensiline di carico del carburante, attualmente sotto sequestro. Presenti anche i carabinieri, coinvolti nella raccolta di prove, il sopralluogo ha lo scopo di fornire un quadro chiaro e preciso degli eventi che hanno portato alla tragedia.
Gli esperti stanno analizzando in particolare il cosiddetto “stallo 6“, dove si sospetta possa essersi propagata una “nuvola” di vapori infiammabili, riconducibili a lavori di manutenzione in corso. In questo stallo, un carrello contenente componenti elettrici e metalliche potrebbe aver innescato l’esplosione, mettendo in grave pericolo i lavoratori presenti. Questi dettagli sono cruciali per il prosieguo delle indagini e per la formulazione di un rapporto di causa ed effetto tra l’esplosione e i lavori in corso.
La maxi perizia: focus su cause e responsabilità
Le perizie in corso sono fondamentali per chiarire i motivi dietro l’esplosione. Gli esperti di esplosivi e sicurezza sul lavoro stanno lavorando per ricostruire con precisione l’accaduto, affinché sia possibile accertare eventuali responsabilità penali. La Procura di Prato ha aperto un’inchiesta su fattispecie di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo doloso di costruzioni. L’esito delle perizie potrebbe essere utilizzato in un incidenti probatoria per sostenere le eventuali accuse.
Nei giorni scorsi, i medici legali hanno completato le autopsie sui corpi delle cinque vittime, operando con la massima discrezione. Si è trattato di un processo delicato che ha richiesto un’analisi approfondita per garantire che i resti umani venissero identificati e restituiti ai cari degli scomparsi. I risultati di questi accertamenti sono attesi con attenzione, poiché possono influenzare in modo significativo l’andamento delle indagini.
Identificazione delle vittime e funerali autorizzati
Le identità delle cinque vittime sono state confermate attraverso un complesso processo di identificazione, che ha richiesto un lavoro meticoloso da parte di odontoiatri e specialisti in genetica. Grazie a questi sforzi, la Procura di Prato ha autorizzato i funerali, che si terranno la prossima settimana per gli autotrasportatori Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso e Davide Baronti, oltre ai manutentori della ditta Sergen, Gerardo Pepe e Franco Cirielli.
L’indagine tuttavia continua a richiedere riserbo, mentre il procuratore Tescaroli sottolinea l’importanza di procedere con cautela. È chiaro che la comunità di Calenzano è in attesa di risposte riguardo alle circostanze che hanno portato a questo tragico evento. Mentre la procura si impegna in un’inchiesta approfondita, l’augurio è che si possa giungere a una verità che non solo faccia chiarezza, ma porti anche un senso di giustizia per le vittime e i loro familiari.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina