Sospensione della partita tra Vbc Mondovì e Polisport Chieri: insulti razzisti in campo

Sospensione della partita tra Vbc Mondovì e Polisport Chieri: insulti razzisti in campo

Tensione al PalaItis di Mondovì durante la partita di Serie C tra Vbc Mondovì e Polisport Chieri, interrotta per insulti razzisti a un giocatore avversario, riaccendendo il dibattito sul razzismo nello sport.
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Sospensione della partita tra Vbc Mondovì e Polisport Chieri: insulti razzisti in campo - Gaeta.it

Una serata tesa ha caratterizzato il PalaItis di Mondovì il 30 marzo, quando la partita di Serie C di pallavolo tra il Vbc Mondovì e il Polisport Chieri è stata bruscamente interrotta. L’interruzione ha sollevato una serie di polemiche, poiché sembra che insulti razzisti siano stati rivolti da un tifoso locale a un giocatore di colore della squadra avversaria. Questo episodio ha riacceso il dibattito sul razzismo nello sport, in particolare nel contesto della pallavolo italiana.

Il contesto del match

Il match, che si stava svolgendo nel quarto set con il Vbc Mondovì in vantaggio per 12-6, si è rivelato molto intenso. L’allenatore della squadra ospite, Sergio Ravera, ha deciso di far entrare in campo un nuovo atleta, il numero 13, nel tentativo di rimontare lo svantaggio. Tuttavia, poco dopo l’ingresso del giocatore, una decina di tifosi presenti sugli spalti ha iniziato a lanciare insulti razzisti, con epiteti e richieste di “tornarsene a casa” rivolti all’atleta e alla sua squadra.

Il clima sempre più teso ha attirato l’attenzione anche dei giocatori stessi, creando un’atmosfera di tensione che ha sconvolto il regolare svolgimento della partita. Questi eventi hanno costretto l’arbitro a prendere una decisione drastica.

La sospensione della partita

Di fronte all’escalation degli insulti, l’arbitro ha deciso di fermare l’incontro, richiamando entrambe le squadre negli spogliatoi. La sospensione ufficiale è stata registrata alle 22:32, con il punteggio congelato a 12-6. È degno di nota che nel referto arbitrale non vengano menzionati esplicitamente gli insulti razzisti, ma venga semplicemente riportato il motivo per cui la gara è stata interrotta: «gara sospesa per disordini all’interno della palestra».

La formulazione utilizzata nel referto ha sollevato interrogativi, poiché non chiarisce la natura degli eventi che hanno portato alla sospensione dell’incontro. Questo ha contribuito a creare confusione e attenzione mediatica intorno a quanto accaduto.

Le reazioni delle società coinvolte

La società Vbc Mondovì ha assunto una posizione di prudente attesa, dichiarando che non ci sono prove dirette di insulti razzisti provenienti dai suoi tifosi. Hanno comunicato che si attendono la decisione del giudice sportivo, sperando che si faccia chiarezza su quanto accaduto. Questo approccio riflette la volontà di non prendere posizioni affrettate, mantenendo aperta la possibilità di un’indagine imparziale.

D’altra parte, la Polisport Chieri ha reagito in maniera decisa, pubblicando un post sui social media con uno sfondo nero e la scritta «No al razzismo». Questo gesto sottolinea la loro posizione contro ogni forma di discriminazione e fa appello a una maggiore sensibilità sui temi del razzismo nel contesto sportivo.

Il futuro del caso

Ora il caso è nelle mani del giudice sportivo, il quale dovrà esaminare le registrazioni della partita e i rispettivi referti. L’obiettivo sarà quello di accertare la veridicità degli eventi e determinare eventuali responsabilità, nonché misure disciplinari appropriate. La situazione rappresenta un’importante opportunità per affrontare il tema del razzismo nello sport, puntando a garantire che episodi del genere non si ripetano in futuro.

L’attenzione rimane alta: la speranza è che il verdetto finale possa dare voce a coloro che si trovano ad affrontare discriminazioni all’interno di ambienti sportivi e contribuire, quindi, a un clima di maggiore rispetto e fair play.

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