Sostenibilità e indicazioni geografiche: la prospettiva dell'aceto balsamico di Modena

Sostenibilità e indicazioni geografiche: la prospettiva dell’aceto balsamico di Modena

Il futuro dell’Aceto Balsamico di Modena si concentra su sostenibilità e innovazione, con progetti chiave in preparazione per il nuovo regolamento europeo e la conferenza sulle Indicazioni Geografiche a Roma.
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Sostenibilità e indicazioni geografiche: la prospettiva dell'aceto balsamico di Modena - Gaeta.it

Il futuro dell’Aceto Balsamico di Modena si tinge di sostenibilità e innovazione. Nei prossimi mesi, importanti decisioni riguardanti l’applicazione del Regolamento 2024/1143 sulle Indicazioni Geografiche saranno cruciali per le imprese e il sistema agroalimentare italiano. Un incontro recente presso la Camera di Commercio di Modena ha posto l’accento sulle strade da intraprendere e sui progetti in fase di sviluppo, in preparazione della seconda Conferenza sulle Prospettive Globali delle Indicazioni Geografiche, in programma a Roma dal 18 al 21 febbraio.

Incontro promotore di sostenibilità

Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena ha lanciato un’importante iniziativa per affrontare le sfide future del settore. Durante un incontro, moderato dal Direttore Federico Desimoni, accademici e rappresentanti del settore hanno discusso di argomenti chiave legati alla sostenibilità e all’autenticità del prodotto. Professori delle Università di Parma e Modena hanno presentato i rispettivi progetti, il “Progetto Sostenibilità” e il “Progetto Autenticità”, evidenziando l’impegno dell’industria nel migliorare le pratiche di produzione e comunicazione, in un contesto di crescente attenzione globale verso i temi ecologici.

La Vice Sindaca di Modena, Francesca Maletti, ha partecipato all’evento, sottolineando l’importanza di coniugare studio, innovazione e sostenibilità in un settore che, sebbene considerato di nicchia, richiede significativi investimenti e strategie di lungo termine per garantire la qualità del prodotto e la conservazione dei posti di lavoro. Le sue parole hanno fatto eco alle necessità di un cambiamento sistemico che coinvolga tutti gli attori.

La visione di futuro del consorzio

Federico Desimoni ha espresso la sua visione per il futuro del settore, evidenziando come il nuovo regolamento europeo non si limiti a considerare gli aspetti individuali delle imprese, ma incentivi un approccio sistemico. Questa prospettiva pone l’accento sulla creazione di un ecosistema integrativo, dove l’operatività delle singole aziende viene armonizzata con le azioni collettive del consorzio e delle istituzioni locali. La consapevolezza di essere in un periodo di transizione essenziale per il settore dell’Aceto Balsamico di Modena rende ogni iniziativa ancora più cruciale per il futuro.

Le presentazioni dei progetti hanno delineato non solo i punti di forza della filiera, ma anche le aree in cui è necessario intervenire. Si è discusso di come il Consorzio di Tutela stia incrementando il proprio impegno verso iniziative che valorizzino la dimensione dell’autenticità e assicurino pratiche sostenibili nel lungo termine. Questo approccio non è solo un’opportunità, ma una necessità per sviluppare il territorio e le comunità locali.

Un’innovativa misurazione del valore

Uno dei punti salienti del dibattito riguarda il progetto di misurazione del valore aggiunto dell’Aceto Balsamico di Modena rispetto ad un prodotto generico. Stefania Portioli ha sottolineato l’importanza di valutare il valore non come singola impresa, ma attraverso un approccio sistemico all’interno del panorama agroalimentare locale. Questo richiede l’interazione con tutti gli stakeholder, incluse le istituzioni e i consumatori, per costruire una metodologia di misurazione del valore che vada oltre la narrazione tradizionale, mirando a stabilire un legame reale con il mercato.

Strumenti per l’autenticità e sostenibilità

La professoressa Caterina Durante ha presentato un’iniziativa sostenuta da importanti enti, quale la Fondazione di Modena, volta alla creazione di strumenti volti alla valorizzazione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. Questi strumenti puntano a garantire un’identità unica e sostenibile del prodotto attraverso strategie di autenticità. È emerso che l’adozione di impronte digitali uniche potrebbe non solo supportare la peculiarità del prodotto, ma anche promuoverne la protezione e la rilevanza sul mercato.

Federico Desimoni ha concluso l’evento sottolineando l’importanza della collaborazione tra accademia e industria. La sfida è ambiziosa e coinvolgente, ma le esperienze condivise e gli impegni presi fanno ben sperare per un futuro in cui l’Aceto Balsamico di Modena possa capitalizzare la propria tradizione, rispettando al contempo i nuovi standard di sostenibilità richiesti dal mercato.

Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Armando Proietti

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