Il tema della sostenibilità trova ampia applicazione nel settore della radiologia, un ambito professionale che sta acquisendo sempre più rilievo nel contesto della sanità globale. In Italia, l’invecchiamento della popolazione ha portato a un incremento significativo della richiesta di esami di imaging, con conseguenze rilevanti dal punto di vista economico e operativo. Di fronte a questi cambiamenti, risulta cruciale affrontare le criticità legate all’uso eccessivo di esami non necessari, in particolare quelli richiesti per motivi di medicina difensiva.
L’incremento della domanda di esami di imaging
Oggi, gli anziani in Italia hanno accesso a una qualità di vita migliore e, di conseguenza, desiderano essere informati sulle proprie condizioni di salute. Questo cambiamento demografico ha generato una richiesta crescente di esami di imaging, evidenziando una tendenza che non sembra destinata a fermarsi nel breve periodo. Luca Brunese, presidente eletto della Società italiana di radiologia medica e interventistica , ha recentemente sottolineato che la domanda di esami è aumentata esponenzialmente, a tal punto da preoccupare gli esperti del settore. “Per soddisfare le necessità di una popolazione che vive più a lungo e sta adottando stili di vita più consapevoli, il sistema sanitario deve adattarsi e trovare soluzioni efficaci per gestire questa crescita.”
Il connubio tra aumento della domanda e pratiche di medicina difensiva ha reso evidente la necessità di una riflessione profonda sul numero di esami eseguiti. Secondo le stime di Anaao, il costo per esami ritenuti inappropriati ammonterebbe a circa 10 miliardi di euro all’anno. Questa situazione richiede un’analisi attenta delle pratiche attualmente in uso e un’inversione di rotta per evitare sprechi e migliorare l’efficacia del servizio.
L’approccio della Sirm alla sostenibilità
La Società italiana di radiologia medica e interventistica si sta impegnando attivamente per promuovere pratiche sostenibili nel settore. Brunese ha spiegato che l’adozione di misure responsabili non si limita alla mera ottimizzazione dei costi, ma si estende alla riduzione dell’impatto ambientale dei macchinari e dei materiali utilizzati. Un esempio è l’attenzione rivolta all’uso “green” delle TAC, le macchine che consumano maggiore energia, e il corretto smaltimento dei prodotti radiologici.
L’aspetto ecologico del settore è tanto rilevante quanto l’efficienza operativa. Stanno diventando centrali le politiche per la riduzione dell’impatto ambientale semplificando i processi di recupero per materiali tecnologici e mezzi di contrasto. “Un’integrazione di pratiche sostenibili nel quotidiano aiuterà a creare un settore non solo più efficiente, ma anche maggiormente responsabile verso le generazioni future.”
Il ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale
Brunese ha evidenziato come la digitalizzazione rappresenti un fattore chiave per il futuro degli ospedali in Italia. L’incremento dell’uso della telemedicina e dell’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui i professionisti della salute gestiscono gli esami e le diagnosi. L’intelligenza artificiale, in particolare, si dimostra determinante nella gestione delle liste di attesa e nel miglioramento della qualità delle diagnosi.
Grazie all’automazione e agli algoritmi di apprendimento, è possibile rendere il workflow più efficiente e informato, evitando sovraccarichi di lavoro e ottimizzando le risorse umane disponibili. Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare radicalmente il panorama della radiologia, portando a diagnosi più precise e a un’ottimizzazione complessiva della pratica clinica.
La direzione in cui si sta muovendo il settore della radiologia dimostra chiaramente l’importanza dell’integrazione tra pratiche sostenibili e innovazione tecnologica. L’obiettivo è lavorare per un sistema sanitario più efficiente e responsabile nei confronti delle esigenze della popolazione e dell’ambiente.
Il convegno “Sostenibilità in Radiologia: ricerca, innovazione e responsabilità” ha contribuito a tracciare questo percorso, stimolando un dibattito necessario e attuale su un tema che coinvolge tutti gli operatori del settore sanitario.