La parola sostenibilità è diventata un termine molto usato negli ultimi anni, tuttavia, il suo significato originale si è perso. La sostenibilità non può prescindere dalla riduzione delle disuguaglianze e dalla giusta distribuzione della ricchezza. Il divario tra chi vive nel benessere e chi fatica a tirare avanti è evidente e preoccupante. Antonio Galdo, giornalista e scrittore, affronta queste problematiche nel suo prossimo libro, “Il mito infranto. Come la falsa sostenibilità ha reso il mondo più ingiusto”, in uscita il 22 gennaio 2025 per Codice Edizioni. Scopriamo insieme le idee principali di questo testo incentrato su un’analisi critica della sostenibilità oggi.
La falsa sostenibilità e il suo impatto sulla società
Nel suo libro, Galdo analizza vari settori della società moderna – dal cibo all’auto elettrica, passando per il clima e l’intelligenza artificiale. La sua ricerca dimostra come il modello di sviluppo green attuale, più che promuovere l’uguaglianza, stia creando nuove disuguaglianze e privilegi per pochi, mentre molti faticano a mantenere una vita dignitosa. Secondo l’autore, ogni prodotto presente sul mercato ha una sua “versione green”, ma il paradosso è che questa sostenibilità è accessibile solo a una ristretta élite. Questo porta a una crescita delle disparità economiche, dove il benessere di alcuni contrasta nettamente con l’impoverimento di molti.
Galdo sottolinea l’importanza di considerare stili di vita più sostenibili, ma enfatizza che senza un intervento politico forte, queste disuguaglianze continueranno a crescere. La vera sostenibilità, secondo il giornalista, deve partire da un’analisi sincera della situazione attuale, cavalcando i cambiamenti necessari nella nostra quotidianità.
Il paradosso della mobilità sostenibile
Uno dei temi chiave trattati nel libro è il paradosso della mobilità sostenibile. L’auto elettrica è spesso presentata come il simbolo di un futuro più verde, ma i dati mostrano che si tratta di un privilegio accessibile solo a pochi. Gli incentivi pubblici, strumento utile per incentivare la vendita di auto ecologiche, finiscono per pesare su tutti i contribuenti. Coloro che non hanno la possibilità economica di acquistare un’auto nuova si sentono esclusi da un progresso che sembra non riguardarli.
Questo paradosso si estende anche al settore alimentare. La dieta mediterranea, exaltata per i suoi benefici salutari, diventa un lusso per chi ha la possibilità di acquistare prodotti freschi e di qualità. Le persone con redditi più bassi sono costrette a ripiegare su cibi meno salutari, peggiorando così la loro alimentazione e la salute generale. La crescente divergenza tra diversi gruppi sociali si amplifica in questo scenario, dove l’illusione di una sostenibilità accessibile a tutti si infrange contro la dura realtà.
Un appello al cambiamento: stili di vita e politica
Antonio Galdo non si limita a delineare il quadro preoccupante, ma va oltre, esplorando possibili soluzioni. Il suo messaggio è chiaro: la vera sostenibilità richiede un cambiamento negli stili di vita e una politica più attenta e coraggiosa. Non basta semplicemente apporre l’etichetta “green” su un prodotto per risolvere le problematiche esistenti. Le scelte politiche giocano un ruolo fondamentale nel creare un ambiente in cui ognuno, indipendentemente dalla propria condizione economica, possa avere accesso ai benefici di una vita sostenibile.
La necessità di un intervento politico deciso emerge come un punto cruciale nel dibattito sulla sostenibilità. Tuttavia, spesso, le decisioni di largo respiro sono ostacolate da interessi economici consolidati, a discapito di una reale volontà di cambiamento. Galdo mette in luce questo dilemma, suggerendo che le azioni concrete, orientate verso la giustizia sociale e ambientale, debbano finalmente prendere il sopravvento nelle priorità delle istituzioni.
L’opera di un autore impegnato
Antonio Galdo è un autore di rilievo nel panorama della scrittura dedicata alla sostenibilità. La sua carriera lo ha portato a scrivere per importanti giornali italiani e a collaborare con figure significative del giornalismo come Enzo Biagi. Ha anche lavorato per stazioni radio nazionali e diretto il sito “Non Sprecare”.
Le sue opere precedenti, come “Non sprecare” e “Vivi lieve”, testimoniano il suo impegno verso una sensibilizzazione collettiva sui temi della sostenibilità e della corretta gestione delle risorse. “Il mito infranto” si inserisce in quest’ottica, proponendo una riflessione critica e necessaria su come il termine sostenibilità possa essere male applicato, aggravando le disuguaglianze invece di ridurle.
Con questa sua ultima pubblicazione, Galdo continua a portare avanti la battaglia per una sostenibilità reale e inclusiva, che possa finalmente rispecchiare un’idea di equilibrio e tutela per tutti.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Armando Proietti