Spaghetti alle vongole fujute: l'incredibile storia e la nuova creazione di Ciro Di Maio

Spaghetti alle vongole fujute: l’incredibile storia e la nuova creazione di Ciro Di Maio

Gli spaghetti alle vongole fujute, creati da Eduardo De Filippo nel 1947, ispirano la “Margherita Fojuta” di Ciro Di Maio, un piatto che celebra la cucina povera e sostenibile.
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Spaghetti alle vongole fujute: l'incredibile storia e la nuova creazione di Ciro Di Maio - Gaeta.it

Nel cuore della tradizione culinaria napoletana si trova un piatto che ha conquistato il palato di molti: gli spaghetti alle vongole fujute. Questo piatto rappresenta non solo un simbolo di creatività in cucina, ma anche una storia affascinante che risale al 1947. In un’epoca di ristrettezze, il grande drammaturgo Eduardo De Filippo ha dato vita a una ricetta che ha saputo trasformare l’assenza di un ingrediente in un’icona gastronomica. Oggi, un nuovo rinomato chef, Ciro Di Maio, porta avanti questa tradizione con la sua “Margherita Fojuta”, un piatto che racchiude il concetto di cucina povera e sostenibile.

Le origini degli spaghetti alle vongole fujute

La leggenda narra che De Filippo, dopo uno spettacolo teatrale, non trovò nella dispensa le vongole necessarie per preparare il suo piatto. Invece di rinunciare, decise di improvvisare, combinando spaghetti, aglio, peperoncino e pomodorini. La mancanza delle vongole venne mascherata dall’uso generoso di prezzemolo, che fu capace di evocare il profumo del mare. Questa creazione fu accompagnata da una battuta fulminante del drammaturgo che, il giorno dopo, scherzando con la sorella, dichiarò che gli ingredienti erano “fujuti”, ovvero scappati.

Da quel momento, il piatto divenne un fenomeno popolare, dando vita a numerose reinterpretazioni. Alcuni chef audaci iniziarono addirittura a inserire ingredienti inaspettati, tra cui sassi di mare, per rendere omaggio alla tradizione. Un piatto semplice ma carico di storie e significato, rappresenta alla perfezione la filosofia culinaria di fare di necessità virtù.

La margherita fojuta di Ciro Di Maio

A Brescia, lo chef Ciro Di Maio, originario di Napoli, ha deciso di rendere omaggio a questa storia con la sua innovativa “Margherita Fojuta”. Di Maio, noto per il suo talento in cucina e per le sue iniziative benefiche, ha ideato una pizza che incarna il concetto di ingredienti invisibili. Preparando un impasto che include tutti gli ingredienti di una classica pizza Margherita, ha creato una sorta di focaccia che racchiude sapori tradizionali senza che gli ingredienti siano visibili all’esterno.

Gli elementi fondamentali, come farina, sale, olio, lievito e pomodoro, si fondono in un’unica creazione culinaria. Anche la mozzarella, tipico ingrediente della Margherita, viene integrata in modo tale da non risultare visibile, seguendo l’idea di ingredienti “fujuti”. Per Di Maio, questa versione della pizza non è solo un esperimento culinario, ma un modo per ridurre gli sprechi e valorizzare ogni parte degli alimenti, dal pomodoro alla mozzarella.

Il significato dietro il piatto

Ciro Di Maio ha legato la sua creazione a un messaggio di speranza e positività. Come richiamato dalla famosa frase di Totò, a Milano la nebbia “c’è, ma non si vede”, così la Margherita Fojuta è un omaggio alla cultura napoletana e alla sua resilienza. Realizzata con ingredienti di alta qualità e un attento processo di preparazione, questa pizza si propone di portare gioia e serenità a chi la gusta.

Non solo un’idea culinaria, la Margherita Fojuta racchiude anche delle basi scientifiche sul potere che la pizza ha di migliorare l’umore. Recenti studi evidenziano come il triptofano, contenuto nella mozzarella e nella pasta, possa favorire la produzione di serotonina, l’ormone che regola la felicità. Così, ed è interessante notare, una semplice Margherita, festeggiando nel 2025 i suoi 136 anni, risulta ancora capace di contribuire al benessere delle persone.

I benefici della pizza margherita

La Margherita non è solo un simbolo della cultura culinaria italiana, ma offre anche numerosi benefici per la salute. I pomodori, ricchi di licopene, rappresentano un potente antiossidante che giova alla salute. Il basilico, un ingrediente fondamentale, è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e digestive, rendendo il piatto non solo gustoso ma anche benefico.

In un contesto in cui la cucina si sta orientando verso una maggiore consapevolezza alimentare, l’iniziativa di Di Maio è un notevole passo avanti. Propagare l’uso di ingredienti di prima scelta, combinato con l’olio extravergine di oliva, non solo migliora il sapore ma arricchisce il piatto di sostanze nutritive. Così, un semplice spuntino non solo soddisfa il palato, ma contribuisce anche al benessere fisico e mentale di chi lo consuma.

Dove assaporare la margherita fojuta

I nutrizionisti e i cultori della cucina possono trovare la Margherita Fojuta presso il ristorante “San Ciro” situato a Brescia, vicino al multisala Oz, in via Sorbanella. Qui, gli ospiti possono sperimentare un piatto che non solo celebra la tradizione napoletana ma invita a riflettere sul valore degli ingredienti e sull’importanza di evitare gli sprechi. Questa è un’occasione imperdibile per gustare una pizza innovativa che porta avanti una storia ricca di significato.

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