Sparatoria a Bari: confermate dettagli cruente sull’omicidio di Mauro Di Giacomo

Il processo per l’omicidio di Mauro Di Giacomo a Bari svela dettagli inquietanti, con accuse di premeditazione e crudeltà contro Salvatore Vassalli, mentre si attendono nuove testimonianze cruciali.
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Sparatoria a Bari: confermate dettagli cruente sull'omicidio di Mauro Di Giacomo - Gaeta.it

Il caso di Mauro Di Giacomo, fisioterapista ucciso a Bari, continua a svelare particolari inquietanti durante il processo in corso. Salvatore Vassalli, il presunto responsabile, è accusato di avere agito con feroce premeditazione. Oggi, il medico legale che ha eseguito l’autopsia ha fornito prove che potrebbero aggravare la posizione dell’imputato. Questo articolo esplora le evidenze emerse in aula e le implicazioni legali del caso.

La dinamica dell’omicidio

Secondo il professor Francesco Introna, direttore dell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, l’attacco a Mauro Di Giacomo è avvenuto in due fasi distinte. Inizialmente, Vassalli avrebbe esploso sette colpi di pistola, di cui sei andati a segno. Le prime tre pallottole colpirono Di Giacomo mentre si trovava in piedi, a meno di un metro dal tiratore. Introna ha illustrato che il primo colpo, sparato a circa 30 centimetri di distanza, colpì la vittima al volto, causando un’immediata frattura dell’omero al momento della caduta.

Le testimonianze del medico legale indicano che, una volta a terra e in evidente incapacità di difesa, Di Giacomo sarebbe stato colpito ulteriormente con il calcio della pistola. Quattro colpi alla testa e uno alla mano destra, presumibilmente mentre tentava di proteggersi, dimostrano un’aggressione non solo letale, ma anche particolarmente crudele. Gli esperti confermano che i colpi mortali hanno perforato l’aorta e i polmoni, portando alla morte del fisioterapista in pochi minuti.

Gli aspetti legali del processo

Il caso a Bari non si limita ai dettagli sanguinosi della sparatoria, ma coinvolge anche serie implicazioni legali. Vassalli è accusato di omicidio con premeditazione e presenta aggravanti significative, come la crudeltà nel modo di agire e la minorata difesa della vittima. Di Giacomo, al momento dell’attacco, non era in condizioni di difendersi, essendo impegnato nel trasporto di due buste della spesa e uno zaino, elementi che sottolineano la sua vulnerabilità.

La difesa, guidata dall’avvocato Michele D’Ambra, sta cercando di smontare le evidenze presentate dall’accusa. Durante l’udienza, Introna ha enfatizzato l’assenza di segni di colluttazione, un’osservazione che potrebbe rafforzare l’accusa di premeditazione e crudeltà. La testimonianza del medico legale pone Vassalli nella situazione di un aggressore che ha agito non solo per uccidere, ma per infliggere sofferenza.

Prossimi sviluppi del processo

Il processo proseguirà il 3 dicembre, con l’intenzione di ascoltare testimoni oculari dell’omicidio. I famigliari di Di Giacomo, assistiti dagli avvocati Antonio Del Vecchio e Michele Laforgia, attendono giustizia, mentre il dibattito legale si intensifica attorno al caso. La testimonianza di persone che hanno assistito agli eventi potrebbe fornire ulteriori elementi per comprendere la vera natura dell’omicidio e il profilo di Vassalli. In un clima intriso di tensione sociale e richiesta di sicurezza, il processo offre uno spaccato drammatico delle dinamiche criminali a Bari.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Sofia Greco

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