Sparatoria tra furgone e auto: rinviati a giudizio due uomini per tentato omicidio

Sparatoria tra furgone e auto: rinviati a giudizio due uomini per tentato omicidio

Un inseguimento tra Staffolo e Cingoli culmina in una sparatoria, ferendo gravemente un tunisino. Due uomini sono accusati di tentato omicidio e il processo inizierà a maggio 2024.
Sparatoria Tra Furgone E Auto3A Sparatoria Tra Furgone E Auto3A
Il 25 novembre 2023, tra Staffolo e Cingoli, un inseguimento in furgone ha portato a un'aggressione armata, con un tunisino gravemente ferito da un colpo di fucile. Due uomini, Marco Carzedda e Hamza Guesmi, sono stati rinviati a giudizio per tentato omicidio e porto abusivo di armi. L'incidente è legato a una controversia su un - Gaeta.it

Un grave episodio di violenza si è verificato tra Staffolo e Cingoli, il 25 novembre 2023. Un inseguimento a bordo di un furgone ha portato a un’aggressione armata, con due colpi di fucile calibro 12 esplosi contro un’auto in movimento. Questo attacco ha avuto conseguenze drammatiche: un tunisino è stato ferito gravemente a un polmone, accidentalmente colpito poiché il vero bersaglio era un passeggero diverso. Le autorità stanno ora indagando sull’accaduto e i responsabili si preparano ad affrontare il processo.

Gli imputati e le accuse

Il giudice dell’udienza preliminare di Macerata, Daniela Bellesi, ha disposto il rinvio a giudizio di due uomini coinvolti nella sparatoria. Si tratta di Marco Carzedda, 46 anni, titolare di un’azienda agricola, e Hamza Guesmi, un tunisino di 37 anni. Carzedda, che era alla guida del furgone, è accusato di tentato omicidio e porto abusivo di armi, così come Guesmi, che secondo l’accusa ha materialmente sparato contro l’auto inseguita. Il processo si aprirà davanti al Tribunale di Macerata il 6 maggio del prossimo anno.

La dinamica dell’accaduto

I carabinieri hanno ricostruito i fatti che hanno portato all’agguato. Apparentemente, l’incidente è scaturito da un’asserita assunzione fittizia in un’azienda agricola, che non si è concretizzata. Inoltre, una controversia riguardante un debito di 3.000 euro non restituiti a un bracciante ha alimentato la tensione. Prima dell’attacco, cinque tunisini a bordo di un’auto sarebbero andati presso l’azienda di Carzedda per richiedere il rimborso del denaro. Dopo un confronto con Guesmi, i cinque avrebbero danneggiato l’auto del titolare dell’azienda e successivamente si sarebbero allontanati.

A questo punto, Carzedda e Guesmi hanno iniziato un inseguimento in un furgone Opel Combo. Durante questa fase, Guesmi si è sporto dal finestrino e ha aperto il fuoco, esplodendo due colpi. La sparatoria ha avuto conseguenze gravi: uno dei colpi ha centrato il lunotto posteriore dell’auto inseguita, mentre l’altro colpo ha colpito il tunisino alla schiena, causandogli una grave ferita. La ricostruzione dei fatti sarà ora esaminata con attenzione durante il dibattimento in tribunale.

La difesa legale degli imputati

Entrambi gli accusati hanno già ingaggiato una difesa legale per affrontare le gravi accuse a loro carico. Marco Carzedda è assistito dall’avvocato Roberto Regni, mentre Hamza Guesmi ha come difensori gli avvocati Alberto Ghini e Alessandro Genovali. Dall’altra parte, le vittime hanno conferito mandato ai legali Stella Pancari, Dorina Merdini e Giuseppe Caldarola, che rappresentano le parti offese. Gli esiti legali dell’udienza preliminare e i successivi sviluppi del caso potrebbero avere ripercussioni notevoli nella comunità locale.

Questo episodio violento ha sollevato numerosi interrogativi e preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alle dinamiche di lavoro nelle aziende agricole locali. La comunità attende ora ulteriori chiarimenti da parte delle autorità giuridiche mentre il processo si avvicina.

Change privacy settings
×