Sparone: due mucche abbattute dopo mesi di fuga per garantire la sicurezza pubblica

Sparone: due mucche abbattute dopo mesi di fuga per garantire la sicurezza pubblica

A Sparone, due mucche sfuggite al controllo sono state abbattute per garantire la sicurezza pubblica, suscitando polemiche tra i cittadini e difese da parte delle autorità locali.
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Sparone: due mucche abbattute dopo mesi di fuga per garantire la sicurezza pubblica - Gaeta.it

A Sparone, il 7 gennaio, la questione della sicurezza pubblica ha preso una piega inaspettata quando due mucche, sfuggite al controllo del loro proprietario da settembre, sono state abbattute. Gli animali, che avevano vagato in libertà per diversi mesi nelle campagne canavesane, rappresentavano un potenziale rischio per la comunità. Il loro allontanamento era avvenuto durante il rientro dall’alpeggio di Ribordone, e nonostante i tentativi di cattura, gli animali sono riusciti a sfuggire a tutti i tentativi di recupero.

Le circostanze della cattura

I due bovini, documentati dal proprietario presso i carabinieri forestali di Pont Canavese e l’Asl To4, avevano portato a una serie di interventi che miravano a recuperarli in sicurezza. Era stato attivato anche un servizio veterinario di emergenza per cercare di gestire la situazione. Tuttavia, nonostante gli sforzi prolungati, i bovini si dimostrarono veramente sfuggenti, costringendo le autorità a considerare un’opzione drastica.

La scelta di abbattere gli animali è stata considerata necessaria dopo che le alternative non si sono dimostrate efficaci. Con la loro presenza sempre più vicina al centro abitato, si è manifestato un serio allerta per la sicurezza pubblica. Gli animali erano diventati una preoccupazione non solo per il proprietario, ma anche per i residenti che temevano potenziali incidenti.

Reazioni dei cittadini e controversie

La notizia dell’abbattimento ha suscitato una forte reazione tra i cittadini di Sparone. Diversi residenti hanno avanzato critiche selettive sulla decisione presa dalle autorità. Molti hanno condiviso le proprie opinioni affermando che esistessero metodi tradizionali di contenimento che sarebbero stati più appropriati rispetto all’eventualità dell’abbattimento. Non pochi hanno anche suggerito che la sedazione degli animali potesse essere una via più umana e sicura.

Uno degli abitanti ha biasimato le autorità presenti al momento dell’intervento, sottolineando che i bovini, al momento della cattura, stavano tranquillamente pascolando in un prato, suggerendo che ci fosse la possibilità di trovare metodi alternativi che non prevedessero una decisione così drastica.

La difesa della sindaca e il ruolo dell’Asl

La sindaca di Sparone, Anna Bonino, ha preso una posizione chiara, affermando che l’abbattimento era una misura necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini. La prima cittadina ha spiegato che la manovra di sedazione non era realizzabile in modo sicuro, in quanto richiede una vicinanza al soggetto difficile da ottenere in situazioni di emergenza, specialmente quando gli animali potevano reagire in maniera imprevedibile.

Bonino ha anche chiarito che la decisione finale di abbattere gli animali è stata presa dai veterinari dell’Asl, in coordinamento con i carabinieri, e non direttamente dal Comune. Tuttavia, ha espresso rammarico per la mancanza di una comunicazione efficace. Ha indicato che, se fosse stata avvisata con più anticipo, avrebbe potuto informare meglio i cittadini su quanto stava accadendo.

L’Asl ha riconosciuto di aver gestito male le tempistiche comunicative. Si è scusata con l’amministrazione comunale, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo a salvaguardia della pubblica incolumità. Le autorità sanitarie hanno affermato che questi bovini, date le loro dimensioni e comportamento, avevano il potenziale di causare seri problemi se non gestiti rapidamente.

Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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