All’inizio del 2025, Maso Martis, storica cantina spumantistica trentina, ha avviato un progetto innovativo nel campo della viticoltura. Da sempre attenta alla sostenibilità e alla salute dell’ambiente, l’azienda ha deciso di intraprendere un percorso di agroecologia, implementando pratiche di viticoltura rigenerativa. Questo approccio mira a valorizzare il suolo, le piante e l’ecosistema nel suo insieme, permettendo così di sviluppare un modello di agricoltura circolare e collaborativa.
Un nuovo modello di coltivazione
Maso Martis ha attualmente avviato la sperimentazione su circa 2.000 mq di vigneto, distribuito su otto filiari di Chardonnay e Pinot Meunier. Sotto la guida di Maddalena Stelzer, co-proprietaria dell’azienda assieme alla sorella Alessandra, il progetto si pone come obiettivo quello di ridurre l’uso di fitosanitari. Grazie alla consulenza di Mattia Brignoli di Fattoria Radis, Maso Martis ha lanciato un programma triennale che punta a ridurre del 50% i trattamenti chimici previsti dalle normative di agricoltura biologica entro il 2027.
Il fulcro dell’approccio rigenerativo è il recupero di risorse, trasformando scarti alimentari in preparati utili per la cura delle piante. Questo principio consente di ridurre i rifiuti e riconsiderare ciò che è normalmente scartato come una preziosa risorsa. La sinergia tra microbiologia e vite, alla base di queste tecniche, favorisce un ambiente più sano e vigoroso, permettendo alla pianta di prosperare e mitigando le problematiche legate a malattie e parassiti.
Obiettivi e risultati attesi
Il progetto ambizioso di Maso Martis si prefigge di creare un agrosistema più resiliente, riducendo drasticamente il fabbisogno di interventi fitosanitari. Le analisi del suolo, delle acque e dei tessuti vegetali svolte durante il ciclo vegetativo permetteranno di monitorare la salute del vigneto e ottimizzare l’uso delle risorse. Questo approccio non solo ha l’obiettivo di tutelare la biodiversità locale, ma prevede anche un significativo risparmio economico, stimato in circa 15.000 euro all’anno per l’acquisto di prodotti agricoli.
Maddalena Stelzer ha dichiarato di aver intrapreso questa strada dopo aver partecipato a corsi di formazione come il programma Eitfood Education. Interagendo con microbiologia benefica e utilizzando sostanze naturali, l’azienda intende rinforzare il sistema immunitario delle piante e garantire una qualità superiore dei prodotti. La sfida è quella di combinare tradizione e innovazione, per produrre vini eccellenti mantenendo un forte impegno verso la sostenibilità ambientale.
Un impegno verso il territorio
Maso Martis è una realtà certificata ICEA dal 2013, che ha da sempre messo al centro della propria attività la sostenibilità. La cantina rappresenta un esempio di come sia possibile unire l’arte della viticoltura alla tutela dell’ambiente. Con l’adozione di pratiche agroecologiche, l’azienda non solo migliora la resa delle proprie coltivazioni, ma contribuisce anche a promuovere un ecosistema più equilibrato e in armonia con la natura.
La sperimentazione di viticoltura rigenerativa di Maso Martis rispecchia un cambiamento crescente nel mondo dell’agricoltura, dove la cura del territorio e l’innovazione si intrecciano. Si tratta di un fatto significativo non solo per l’industria vinicola, ma anche per il futuro della sostenibilità su scala più ampia. La strada è lunga, ma i passi intrapresi dall’azienda sono destinati a produrre frutti tangibili e a ispirare altre realtà a seguire l’esempio.