Il 15 aprile, a Sperlonga, i carabinieri della stazione locale, insieme al personale del N.I.P.A.A.F. di Latina, hanno denunciato una donna di 62 anni residente a Terracina. Secondo quanto ricostruito dai militari, la donna – amministratrice di una piccola attività commerciale situata nel cuore del paese – avrebbe fatto eseguire scavi per la rete fognaria senza alcun tipo di autorizzazione edilizia.
Sopralluogo dopo movimenti sospetti in zona
Nei giorni precedenti al controllo, qualcuno aveva notato un via vai anomalo nei pressi dell’attività. Alcuni mezzi erano stati visti manovrare nella parte retrostante del locale, dove da tempo non si registravano lavori. Da lì è partita la segnalazione, che ha spinto i carabinieri ad andare a vedere di persona.
Una volta sul posto, i militari hanno accertato che erano in corso lavori sugli scarichi fognari, già a uno stato avanzato. Nessun cartello, nessuna comunicazione al Comune, né tantomeno un permesso edilizio. È stato quindi richiesto l’intervento del Nucleo investigativo ambientale e agroalimentare, che si è occupato degli aspetti tecnici e della possibile presenza di vincoli paesaggistici.
Secondo quanto appurato, la donna non ha esibito alcun titolo autorizzativo. Nessuna pratica aperta, nessun progetto depositato. I lavori risultavano totalmente abusivi.
L’accusa: interventi edilizi senza titolo
Alla fine degli accertamenti, i militari hanno contestato la violazione dell’articolo 44 del Testo unico dell’edilizia, che punisce le opere eseguite senza permesso a costruire. La donna è stata denunciata a piede libero e il fascicolo è stato trasmesso alla Procura di Latina.
Il cantiere è ora sotto osservazione da parte dell’ufficio tecnico comunale. Gli scarichi non autorizzati potrebbero aver interessato – si legge negli atti – la rete pubblica, con il rischio di causare danni a sottoservizi già esistenti. Non è escluso che venga ordinato il ripristino dei luoghi e avviato un procedimento amministrativo.
Per ora non ci sono misure cautelari, ma le indagini non si fermano. Gli inquirenti stanno cercando di capire se dietro all’intervento ci fosse anche una ditta esecutrice o eventuali tecnici coinvolti informalmente.
Zona sensibile, occhi puntati sulle attività edilizie
L’area dove sorge l’attività è nel centro urbano, a pochi passi da zone soggette a vincolo paesaggistico. A Sperlonga, ogni lavoro – anche di tipo tecnico o legato alla manutenzione – va autorizzato in modo rigoroso, passando per Comune, Soprintendenza e, in certi casi, anche l’Autorità di bacino.
In estate la pressione edilizia aumenta, e le forze dell’ordine stanno già rafforzando i controlli su tutto il litorale pontino. Abusi e interventi non segnalati vengono considerati una priorità, specialmente in vista della stagione turistica.
Nel caso della 62enne di Terracina, ora sotto inchiesta, si attende di capire se ci siano ulteriori responsabilità. Lei, nel frattempo, potrà presentare memoria difensiva o giustificazioni. Ma i fatti, almeno per ora, sembrano parlare chiaro.