Spettacolo 'Il colloquio': un viaggio emozionale tra la vita in carcere e le relazioni umane

Spettacolo ‘Il colloquio’: un viaggio emozionale tra la vita in carcere e le relazioni umane

“Il Colloquio”, spettacolo di Eduardo Di Pietro, esplora il complesso legame tra detenuti e famiglie, affrontando tematiche di reclusione e umanità al Teatro Nuovo di Napoli l’8 febbraio.
Spettacolo 27Il colloquio273A un Spettacolo 27Il colloquio273A un
Spettacolo 'Il colloquio': un viaggio emozionale tra la vita in carcere e le relazioni umane - Gaeta.it

Il teatro napoletano si prepara ad affrontare tematiche profonde e attuali con la messa in scena dello spettacolo “Il Colloquio”, frutto di un progetto di Eduardo Di Pietro. Lo spettacolo esplora il delicato rapporto tra i detenuti e le loro famiglie attraverso un’ambientazione che riflette le complessità delle relazioni umane in contesti di reclusione. La prima rappresentazione avrà luogo sabato 8 febbraio al Teatro Nuovo di Napoli, con una replica prevista per il giorno successivo.

Un’idea ispirata alla realtà

L’ispirazione per “Il Colloquio” nasce dal sistema di ammissione ai colloqui con i detenuti nel carcere di Poggioreale. Questo tema così delicato e attuale mette in luce l’umanità che esiste anche dietro le sbarre, evidenziando come la reclusione non colpisca solo i detenuti ma anche le loro famiglie e le persone a loro vicine. La regia di Di Pietro affianca un cast di talentuosi attori: Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino, che daranno vita a personaggi complessi e toccanti. I costumi sono stati curati da Federica Del Gaudio, contribuendo così a costruire un’atmosfera caratteristica e coinvolgente.

Tre donne in attesa: una rappresentazione intensa

La narrazione si concentra su tre donne che attendono di entrare nel carcere, ognuna con i propri legami e le proprie storie. Queste figure femminili simboleggiano il desiderio di connessione nonostante le barriere create dalla detenzione. Una di loro è incinta, evidenziando così la continuità della vita al di là delle sbarre. Attraverso di esse, lo spettacolo esplora il peso della reclusione che grava sulla vita quotidiana, mostrando come i ruoli maschili si sovrappongano alle loro esistenze, influenzando il corpo, le emozioni e l’intera psiche. Questa attesa diventa metafora di una quotidianità sospesa, in un contesto in cui la vita sembra bloccata in un limbo onirico.

La galera come punto di riferimento

Nella pièce, il carcere viene rappresentato non solo come un luogo di isolamento, ma anche come un paradosso: un ambiente oscuro ma naturalizzato, che si trasforma in un oggetto di desiderio e inaspettatamente in un rifugio di libertà. Il momento del colloquio si configura come un’opportunità per esplorare questa ambivalenza, rivelando le dinamiche di desiderio e costrizione tipiche della vita carceraria. Le opere del Collettivo lunAzione si avvalgono in modo originale di interviste a donne che hanno vissuto questo profondo legame con l’istituto di pena, fornendo così una visione autentica e diretta delle esperienze vissute.

Un viaggio tra vita e mancanza

Gli artisti del Collettivo lunAzione rivelano come durante le ricerche si siano avvicinati alle storie di queste donne, considerate come vite dimezzate, sospese fra un abisso e una linea di confine sociale. Le emozioni di mancanza e nostalgia emergono con forza, rappresentando un viaggio tra il noto e il non conosciuto. La ricerca di un futuro altro, sognato ma spesso irraggiungibile, rende il racconto particolarmente toccante e universale. Fondato a Napoli nel 2013, il Collettivo lunAzione è attivissimo nella produzione teatrale originale, adattando le proprie performance per vari contesti, inclusi quelli scolastici.

Ultimato il processo creativo, “Il Colloquio” si presenta come un’occasione imperdibile per riflettere sull’impatto delle istituzioni penitenziarie sulle vite individuali e collettive, offrendo uno spaccato della sofferenza e della speranza umana.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Sofia Greco

Change privacy settings
×