Leonardo Maria Del Vecchio, erede del fondatore di Luxottica, è stato recentemente ascoltato dai pubblici ministeri della Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge un intricato sistema di spionaggio tra la Capitale e Milano. Questa audizione ha visto il giovane imprenditore assumere due ruoli distinti: quello di persona offesa e quello di indagato per reati connessi a questo caso. Questo sviluppo segue l’interrogatorio di Francesco Milleri, presidente di Luxottica, che è stato sentito in qualità di persona informata sui fatti. La complessità della situazione è un riflesso della rete di interessi e delle tensioni tra vari attori, rendendo la vicenda degna di attenzione.
La doppia veste di Leonardo Maria Del Vecchio
L’audizione di Del Vecchio è stata concordata tra le parti e ha messo in luce diversi aspetti rilevanti. Da un lato, l’erede di Luxottica è stato ascoltato riguardo allo spionaggio ai suoi danni operato dalla cosiddetta squadra Fiore. Questa presunta organizzazione di spionaggio, che avrebbe sede in piazza Bologna a Roma, ha attirato l’attenzione dei magistrati per il suo operato nel tentativo di minare la reputazione di Del Vecchio. Dall’altro lato, il giovane è stato interrogato come persona indagata per accesso abusivo, poiché il suo nome figura in un fascicolo che coinvolge la società Equalize a Milano.
Nell’ambito delle indagini, i pubblici ministeri romani stanno gestendo due fascicoli distinti: uno più datato, concernente la vicenda della squadra Fiore e un altro più recente riguardante l’hacker Samuele Calamucci, attualmente indagato sia a Milano che a Roma per reati similari. La situazione si complica ulteriormente con la presenza di Carmine Gallo, un ex poliziotto le cui indagini sono state chiuse a causa del suo decesso.
I dettagli dello spionaggio e le accuse
Il dato più interessante che emerge da questa intricata vicenda è il ruolo di Del Vecchio come parte offesa, specialmente in relazione alla parte di indagini milanesi in cui è coinvolto. Secondo le informazioni disponibili, la squadra Fiore sarebbe stata chiamata in causa a causa di un mandato dato da Del Vecchio all’ex Ros Vincenzo De Marzio, il quale avrebbe dovuto spiare le comunicazioni di una sua ex fidanzata. Tuttavia, non ci sono prove che questo spionaggio sia stato portato a termine.
Parallelamente, il giovane imprenditore risulta vittima di attività di sorveglianza da parte della squadra Fiore, come evidenziato dalle dichiarazioni di Samuele Calamucci. Nei verbali, attualmente sotto sequestro, Calamucci descrive dettagliatamente l’organizzazione della squadra Fiore e il suo presunto legame con elementi dei servizi segreti. Riferisce di essere stato avvisato riguardo la sorveglianza su Del Vecchio, mettendo in luce un piano volto a danneggiare la reputazione dell’erede di Luxottica.
Le implicazioni legali in corso
La prospettiva legale di questa situazione è complessa e le implicazioni potrebbero estendersi ben oltre i confini di questa inchiesta. I pubblici ministeri indagano attivamente su tutti gli aspetti dell’affare e sono particolarmente interessati ai possibili collegamenti tra i protagonisti e le varie organizzazioni implicate. L’intento apparente, secondo le evidenze raccolte, sarebbe stato quello di compromettere l’immagine di Del Vecchio attraverso la raccolta di informazioni riservate.
Un elemento cardine dell’inchiesta è costituito dalle operazioni condotte dalla squadra Fiore, il cui operato potrebbe aver incluso tentativi di acquisire documenti compromettenti riguardanti Del Vecchio. Sebbene gli avvocati difensori possano contestare le modalità con cui le informazioni sono state ottenute, il sistema legale dovrà fare luce sulla validità e sulla provenienza delle prove accumulate fino ad ora.
Ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime settimane, quando gli investigatori potrebbero compiere ulteriori passi per chiarire le misteriose dinamiche che caratterizzano questa indagine che unisce Roma e Milano in un intreccio di potere, spionaggio e reputazione.