La Squadra Mobile di Rovigo ha preso in carico un caso sensibile riguardante l’aggressione di una coetanea da parte di sei minorenni, che si sono resi protagonisti dello spiacevole episodio. Le indagini hanno coinvolto anche perquisizioni domiciliari al fine di far luce su quanto accaduto e portare alla luce la verità dietro un gesto così grave.
L’aggressione e il furto avvenuti nei giardini di “Tempio La Rotonda”
Il fatto risale a maggio, quando la madre della giovane vittima ha denunciato l’aggressione subita dalla figlia nei giardini retrostanti il noto “Tempio La Rotonda”, nel cuore della città di Rovigo. I minori coinvolti avrebbero circondato la ragazza, afferrato il suo cellulare e iniziato a filmare l’intera scena con i loro dispositivi mobili. La situazione è poi degenerata con violenza fisica e minacce, creando un clima di terrore per la giovane.
Armi ritrovate e accuse di percosse, minacce e violenza privata
Durante le perquisizioni è emerso che uno dei minori era in possesso di una pistola ad aria compressa e un coltellino a “farfalla”, strumenti che vengono comunemente associati a comportamenti pericolosi e illegali. Gli indagati sono stati formalmente accusati di percosse, minacce e violenza privata in concorso, mentre uno di loro si trovava sotto il radar per il possesso di armi o oggetti che potessero essere usati per offendere altri.
Impegno della Squadra Mobile e della Procura minorile veneziana
Il questore Gianni Scali ha sottolineato l’impegno della Squadra Mobile di Rovigo, operante sotto la supervisione della Procura minorile veneziana, nell’affrontare casi delicati come questo. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di attenzione costante da parte delle autorità inquirenti verso i crimini commessi da minori, che spesso vengono documentati e diffusi sui social network senza tenere conto delle conseguenze legali.