Stalking e aggressioni: psicologo condannato a un anno di carcere per violenze sulla ex compagna

Stalking e aggressioni: psicologo condannato a un anno di carcere per violenze sulla ex compagna

La condanna a un anno di carcere per Felipe Eugenio Lopez Herrera, psicologo accusato di stalking e violenza domestica, evidenzia le dinamiche tossiche nelle relazioni contemporanee e l’importanza della denuncia.
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Stalking e aggressioni: psicologo condannato a un anno di carcere per violenze sulla ex compagna - Gaeta.it

L’episodio di violenza domestica che ha coinvolto Felipe Eugenio Lopez Herrera, un psicologo di 32 anni, ha sollevato preoccupazioni su abusi e stalking in relazioni contemporanee. La vicenda ha avuto luogo a maggio 2024 e si è conclusa con una condanna a un anno di carcere in rito abbreviato. La sentenza mette in evidenza come le dinamiche tossiche nelle relazioni possano sfociare in situazioni drammatiche e pericolose.

La dinamica della violenza nelle relazioni

La relazione tra Felipe Eugenio Lopez Herrera e Giulia, nome di fantasia, è iniziata nel 2022 e si è protratta per due anni. Tuttavia, sotto la superficie di apparente normalità, si nascondeva un clima di intimidazione e controllo. La condanna di Lopez Herrera per stalking include intimidazioni quotidiane e un’escalation di violenza che ha avuto effetto devastante su Giulia. Le minacce, le offese e le aggressioni fisiche rappresentano una parte significativa della loro storia, culminando nell’incidente che ha portato alla denuncia.

Secondo le dichiarazioni del pubblico ministero Antonio Verdi, Lopez Herrera ha utilizzato un linguaggio pesante e umiliante, definendo Giulia “imbecille e cretina” per un arrivo in ritardo a una festività. Questo episodio è solo uno dei tanti che hanno caratterizzato la loro relazione, creando un quadro di ansia e paura. La sentenza parla di un uomo in grado di oscillare tra tenerezza e brutale aggressione, un comportamento che rientra nel profilo di individui con disturbi della personalità.

Aggressioni fisiche e minacce di morte

Il culmine della violenza si è prodotto nell’estate del 2023, in un’occasione durante un viaggio in auto. Giulia stava conversando al telefono con un collega riguardo a questioni lavorative, ma le parole pronunciate hanno scatenato l’ira di Lopez Herrera. In un gesto incontrollato, l’ha afferrata per i capelli e le ha sbattuto la testa contro il finestrino, portando il confronto a un livello pericoloso. Le minacce esplicite da parte dello psicologo, tra cui l’affermazione “oggi ti sotterrerò da qualche parte”, hanno evidenziato un chiaro intento di intimidazione e violenza.

Il comportamento di Lopez Herrera, nonostante la sua qualificazione professionale, ha mostrato il lato oscuro di un individuo che dovrebbe invece essere un supporto per le persone in difficoltà. La contraddizione tra la sua professione e il suo comportamento violento è evidente, suggerendo una frattura profonda tra l’immagine pubblica e la realtà delle sue azioni.

L’aggressione culmina in denuncia

Un evento significativo si è verificato durante una visita a casa di Lopez Herrera il 27 maggio 2024. L’ex coppia stava cercando di chiarire il litigio precedente, ma la conversazione ha preso una piega imprevista. Lopez Herrera ha perso il controllo e, in un attacco di violenza, ha cercato di strangolare Giulia. La sofferenza e la paura hanno caratterizzato quel momento, rendendo l’aggressione ancora più tragica.

Giulia, riuscendo a divincolarsi, ha cercato aiuto urlando, attirando l’attenzione di un vicino. Arrivata l’ambulanza, la giovane è stata trasportata in ospedale per ricevere le cure necessarie. Il giorno successivo, Lopez Herrera ha tentato di discolparsi, cercando di giustificare le grida come frutto di una crisi. Ma i suoi tentativi di minimizzare la situazione sono stati vani. Giulia ha deciso di denunciare il suo ex compagno, segnando un passo importante nel suo percorso verso la liberazione da una relazione tossica e violenta.

La sentenza del giudice, che ha inflitto un anno di carcere a Lopez Herrera, conferma la gravità delle accuse e il bisogno di proteggere le vittime da simili violenze. La storia di Giulia rappresenta una giusta chiamata alla consapevolezza su fenomeni sempre più diffusi, invitando a riflettere sulla necessità di previdenza e intervento in situazioni di abusi.

Ultimo aggiornamento il 26 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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