Un drammatico episodio ha colpito la parrocchia dei Santi Mario e Famiglia Martiri nel quartiere Romanina, dove un uomo ha perseguitato il parroco per sette mesi, cercando insistentemente aiuti economici e alimentari. La vicenda ha portato alla denuncia da parte del parroco, obbligato a allontanarsi dalla sua funzione per proteggere sia se stesso che i parrocchiani. La situazione, testimoniata da diversi episodi di violenza e intimidazione, ha infine portato alla decisione del giudice di rinviare a processo il responsabile.
La persecuzione del parroco
Alessandro Fiengo, un uomo di 47 anni, ha reso la vita del parroco Antonio Granio un vero incubo. Dalla fine dell’estate del 2022, ha iniziato a presentarsi quotidianamente davanti ai cancelli della parrocchia, rivolgendo richieste di denaro e cibo. Le sue domande, inizialmente pacate, si sono trasformate ben presto in veri e propri atti di violenza. Il parroco, costretto a subire questi comportamenti inquietanti, ha trovato rifugio in una temporanea assenza dalla parrocchia, cercando così di sfuggire all’ossessione di Fiengo.
Le testimonianze raccolte dai fedeli parlano di clamore e tensione all’interno della chiesa. Il comportamento di Fiengo ha infatti reso difficile la celebrazione, tanto che don Antonio si è visto costretto ad abbandonare la parrocchia, scelta estrema di fronte alla situazione insostenibile. Le continue aggressioni e le interruzioni durante le messe hanno reso il suo compito quasi impossibile, costringendolo a prendere una pausa dal suo ministero.
Un crescendo di violenze e intimidazioni
Fiengo non si è limitato a rivolgersi al parroco. Le sue requisizioni si sono estese anche ai parrocchiani, inizialmente disponibili ad aiutarlo. In breve tempo, la disponibilità dei fedeli ha cominciato a risultare insufficiente, lasciando l’uomo frustrato. I rifiuti hanno sollevato in lui reazioni veementi, culminando in episodi di violenza verbale e fisica, come insulti durante le celebrazioni liturgiche.
Aumentando la sua aggressività, Fiengo ha iniziato a interrompere le funzioni religiose, urlando e bestemmiando. Più volte, ha fatto incursione all’interno della chiesa, disturbando i fedeli in preghiera e creando un clima di grande tensione. Ogni tentativo di utilizzare la parrocchia come un luogo di culto è stato infranto dalla sua presenza invadente. Questo crescendo di tensioni ha avuto un impatto notevole sulla vita quotidiana della comunità religiosa.
L’atto finale e le conseguenze legali
Il 7 gennaio 2023, dopo mesi di aggressioni, il parroco Antonio Granio decide di lasciare l’incarico. Consapevole che la situazione non poteva continuare, ha scelto di prendersi una pausa dalla sua attività, mentre Fiengo, mai domo, ha continuato a perseguitarlo. La speranza di don Antonio di ritornare per celebrare le funzioni dopo una breve assenza si è rivelata illusoria. Fiengo è tornato, più aggressivo che mai, provocando una situazione drammatica e insostenibile.
Solo nel mese di marzo dello stesso anno, Fiengo è stato finalmente denunciato, portando alla sua cattura e all’auspicato ripristino della serenità all’interno della parrocchia. Questa vicenda svela non solo la fragilità delle strutture ecclesiastiche di fronte a minacce di questo tipo, ma anche l’importanza del sostegno della comunità nel gestire situazioni di violenza e intimidazione. Il processo a carico di Fiengo rappresenta ora un punto di svolta per il parroco e i fedeli, desiderosi di riappropriarsi della loro chiesa come un luogo sacro di pace e culto.
Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina