Statua di Buddha e festival autunnale: l’Hoko-ji e la bellezza della contemplazione giapponese

L’Hoko-ji, tempio zen fondato nel 1371 vicino al monte Fuji, è un centro di spiritualità e cultura che ospita il Festival delle foglie d’autunno, celebrando la contemplazione della bellezza naturale.
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Statua di Buddha e festival autunnale: l'Hoko-ji e la bellezza della contemplazione giapponese - Gaeta.it

Nel cuore del Giappone, a pochi passi dal maestoso monte Fuji, si erge l’Hoko-ji, un tempio zen fondato nel 1371 che attira visitatori da ogni parte del mondo. Circondato da circa cinquecento Arhat di pietra, discepoli del Buddha, questo luogo è al centro di un intenso festival autunnale, il ‘Festival delle foglie d’autunno‘, dedicato al momijigari, una tradizione che celebra la contemplazione delle foglie in questa stagione.

Un tempio carico di storia e spiritualità

L’Hoko-ji, uno dei templi zen più significativi della setta Hoko del Buddhismo Rinzai, è stato fondato da Mumon Gensen, figlio dell’imperatore Go-Daigo. Quasi settecento anni dopo, il tempio continua a vivere e a prosperare, diventando un centro di ispirazione per monaci e laici. La bellezza dei suoi terreni, immersi in una natura vibrante, contribuisce a un’atmosfera di profonda spiritualità. Qui, i visitatori possono ammirare edifici storici, alcuni dei quali riconosciuti come Patrimonio Culturale Nazionale. Nonostante l’aspetto culturale, l’Hoko-ji non è un museo; è un luogo dove la vita e la spiritualità si intrecciano in modo indissolubile.

Passeggiando lungo il sentiero che porta al tempio, i visitatori possono avvertire una connessione unica con la natura. Le imponenti montagne e il silenzio che avvolge la zona creano un senso di armonia, che invita a una riflessione profonda e alla contemplazione. Questo legame tra il sacro e il naturale si manifesta in particolari rituali, come la protezione simbolica del grande cedro antistante il tempio, che è spesso onorato come un kami, un’entità naturale spirituale.

Tradizione e modernità si incontrano

La storia dell’Hoko-ji è marcata anche da eventi significativi legati allo shogunato Tokugawa. Si narra che Tokugawa Ieyasu, il celebre fondatore dello shogunato, promise protezione al tempio nel 1603, un accordo immortalato in un documento ancora oggi conservato gelosamente. Questo legame con il passato samurai e le pratiche zen rafforza il richiamo culturale e spirituale di questo luogo.

Il ‘sentiero dei filosofi‘, che percorrono i visitatori per raggiungere l’hondo, la sala principale del tempio, offre un’esperienza immersiva nella bellezza della natura circostante. I camminatori possono godere della quiete e dell’armonia che avvolge questo percorso, quasi un preludio alla meditazione che ha luogo all’interno del tempio.

Momijigari: il festival delle foglie d’autunno

In questo periodo dell’anno, l’Hoko-ji diventa lo scenario del ‘Festival delle foglie d’autunno‘, una celebrazione che non solo mette in risalto il panorama mozzafiato dei colori autunnali, ma porta con sé anche una dimensione profonda di contemplazione. La pratica giapponese del momijigari, ovvero la contemplazione delle foglie che cambiano colore, è ricca di significato e bellezza, paragonabile a quella dei sakura in primavera.

Le cerimonie e gli eventi organizzati per il festival offrono ai partecipanti l’opportunità di riflettere su questo meraviglioso cambiamento, apprezzando la transitorietà della vita. All’interno dell’Hoko-ji, nei tatami della sala, centinaia di postazioni dedicate allo zazen invitano tutti, siano essi laici, studenti o turisti, a sedersi e meditare. Questo momento di silenzio e contemplazione permette di svuotare la mente e di connettersi con il puro esistere, un’esperienza condivisa che unisce le persone in un comune percorso di introspezione.

La meditazione come esperienza condivisa

L’Hoko-ji si distingue per la sua apertura, accogliendo gruppi di visitatori che si uniscono per meditare e praticare il copia dei sutra. I monaci del tempio, dedicati ad accompagnare i partecipanti in questa esperienza, sottolineano l’importanza della meditazione nel favorire una connessione più profonda con se stessi e con il mondo circostante. Questo approccio alla meditazione e alla contemplazione non solo arricchisce la vita interiore di ciascun individuo, ma rafforza anche il tessuto sociale e comunitario di questa esperienza di gruppo. Il silenzio del tempio viene rotto solo dai suoni della natura, creando un ambiente unico di pace e riflessione.

L’Hoko-ji, con la sua ricchezza di storia, spiritualità e bellezza naturale, rappresenta un angolo di serenità che continua a ispirare e affascinare chiunque vi si avvicini, rendendolo un luogo emblematico per coloro che cercano una connessione più profonda con la vita e la natura.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Laura Rossi

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