La notizia della chiusura del quotidiano Metro arriva come un fulmine a ciel sereno, a pochi giorni dalle festività natalizie. La Nme – New Media Enterprise Srl, società editrice di questo storico freepress, ha annunciato l’interruzione della produzione a partire dal 23 dicembre 2024, e la cessazione dell’attività lavorativa dal 31 dicembre 2024. La decisione ha colpito non solo i giornalisti e il personale, ma anche i lettori che nel corso degli anni hanno trovato in Metro una fonte d’informazione accessibile e di qualità.
Un lungo percorso dall’inizio degli anni 2000
Il giornale Metro ha fatto la sua comparsa in Italia nel luglio del 2000, primo nel suo genere, portando un’idea innovativa che aveva preso piede nel Nord Europa. L’arrivo di Metro a Roma e Milano segnò un cambiamento significativo nel panorama dell’informazione, imponendo un nuovo stile e un nuovo approccio nell’ambito della stampa. Con il suo format fruibile e gratuito, Metro attirò l’attenzione di una vasta platea di lettori, rompendo gli schemi consolidati di un’editoria legata a logiche politiche e imprenditoriali.
I giornalisti del Comitato di redazione hanno voluto ricordare come la pubblicazione non fosse solo un foglio di notizie, ma una vera e propria innovazione nel modo di fare informazione, introducendo il “Metro style”. Questa modalità ha come caratteristiche principali la sintesi dei testi, il ricorso a infografiche e un’attenzione particolare verso la parità di genere nella rappresentazione delle informazioni. Questi avanzamenti sono divenuti un punto di riferimento nel settore, fissando nuovi standard.
La quotidianità di un free press radicato nel territorio
Metro ha trovato nel suo essere gratuito una forza peculiare, affermandosi come un punto di riferimento per i pendolari e i cittadini che desideravano rimanere informati. I convogli della metropolitana, spesso affollati di lettori con il giornale in mano, sono diventati un’immagine iconica di un’epoca in cui la libera informazione si mescolava alla vita quotidiana. I membri del Cdr sottolineano come sia stato gratificante vedere persone di ogni età avvicinarsi alla lettura, costruendo una presenza costante e significativa sul territorio metropolitano.
L’accesso gratuito alle notizie ha rappresentato una sfida stimolante per la redazione, costretta a costruire e mantenere la propria autorevolezza senza appoggiarsi su forme tradizionali di pubblicità. Ogni giorno costituiva un’opportunità per dimostrare la qualità e l’affidabilità del lavoro svolto. Questo spirito di indipendenza e innovazione ha distinto Metro, rendendola una testata unica nell’ambito della stampa freepress.
Sfide e precarietà degli ultimi anni
Nonostante il successo iniziale e l’impatto sul territorio, i giornalisti di Metro hanno vissuto una crescente precarietà nel corso degli anni. Il Cdr evidenzia la difficile situazione in cui sono stati costretti a operare, affrontando tagli, ammortizzatori sociali e una continua incertezza lavorativa. Tuttavia, i professionisti del giornale hanno continuato a mantenere un elevato standard qualitativo nel loro operato, mostrando un forte senso di responsabilità verso i lettori.
La chiusura imminente, annunciata proprio alla vigilia di Natale, ha aggiunto un ulteriore strato di amarezza a una realtà lavorativa già complessa. Molti giornalisti ora si trovano a fare i conti con un futuro incerto, lontani dalla loro passione per l’informazione e senza prospettive per il futuro prossimo.
La storica esperienza di Metro, che ha caratterizzato il giornalismo freepress italiano per oltre due decenni, volge al termine, lasciando nel mondo dell’informazione una traccia indelebile e un vuoto che sarà difficile colmare. La fine di un’era si fa sentire fortemente, riflettendo sulle sfide e sui cambiamenti che attendono il panorama della stampa, sempre più influenzato dalle dinamiche economiche e sociali.
Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Sara Gatti