A Largo Richini, nel cuore di Milano, la bottega storica dei Bulgheroni continua a scrivere la propria storia dopo oltre un secolo di tradizione. Con una clientela che spazia da personaggi celebri a cittadini comuni, questo luogo è diventato un punto di riferimento per tanti, un angolo accogliente accanto all’Università Statale, un rifugio dalla frenesia della vita moderna.
una tradizione che dura da oltre un secolo
storia della bottega e della famiglia bulgheroni
Nel 1919, la famiglia Bulgheroni ha dato il via a un’avventura commerciale nel vecchio Verziere, all’inizio vendendo frutta e verdura su un carro a ruote. Un viaggio che li ha portati a stabilirsi in piazza San Nazaro in Brolo nel 1949, diventando un simbolo di resistenza e continuità in un settore sempre più influenzato dalla grande distribuzione. Oggi, con oltre 105 anni di attività alle spalle, Claudio Bulgheroni, 67 anni, rappresenta la quarta generazione di una famiglia che ha dedicato la propria vita a questo lavoro.
«La licenza venne concessa al mio bisnonno», racconta Claudio, con un sorriso che tradisce orgoglio e nostalgia. «Quando mio padre non ha più potuto continuare, sono subentrato io. Chiudere sarebbe stata una follia». La giovane generazione, rappresentata da Luca Bulgheroni, 34 anni, continua a portare avanti questa eredità, ricordando che l’essenza del negozio rimane sempre la vendita di ortofrutta, nonostante le recenti aggiunte.
un luogo di incontro per la cultura e la comunità
clienti famosi e storie quotidiane
La bottega Bulgheroni non è solo un esercizio commerciale; è un luogo dove la cultura e la comunità si intrecciano. Tra i clienti illustri che hanno varcato la soglia di questo negozio troviamo icone come Gino Bramieri, Emilio Fede, Gianfranco Funari e Ornella Muti, ognuno portando con sé un richiamo al passato e un legame con la città. Si racconta che Bramieri fosse un cliente assiduo, mentre Funari cercava di passare inosservato. Così, tra aneddoti e segreti, la bottega è diventata un punto di incontro per chiunque volesse scoprire i sapori freschi e genuini della tradizione milanese.
Ma non sono solo i volti noti a popolari la bottega, sono anche le storie quotidiane dei milanesi che confondono i fruttivendoli per confessori. «Siamo fruttivendoli e confessori», afferma Claudio. «La gente ci racconta le proprie vite, passioni e drammi. Non è raro che consegniamo la spesa a domicilio, e se qualcuno ha bisogno di medicine, ci siamo anche noi». Questo forte legame con la comunità ha permesso alla bottega di resistere alle sfide del tempo, mantenendo viva l’essenza di Milano.
un’offerta sempre più ampia e attuale
l’importanza della stagionalità e l’influenza della globalizzazione
La bottega dei Bulgheroni non smette mai di evolversi, rimanendo al passo con i tempi. La stagionalità dei prodotti rimane un valore irrinunciabile. Tuttavia, la famiglia ha aperto le porte alla globalizzazione e alla varietà, offrendo ai clienti non solo datterini del Gargano, ma anche mango Kent e fagiolini di Mondragone, vantando oltre 120 varietà di frutta e verdura provenienti da ogni angolo del mondo.
Claudio e Luca Bulgheroni sono ben consapevoli delle sfide legate alla conservazione delle tradizioni e alla modernizzazione dell’offerta, come si evince dalla nuova proposta di aperitivo serale con cocktail creati dalla loro inventiva. «Ma il bar non sostituirà mai l’attività ortofrutticola», sottolinea Luca. «Quella è la nostra anima».
In un contesto che spesso mette in discussione l’identità locale, la bottega dei Bulgheroni si afferma come un esempio di come tradizioni solide possano convivere con innovazioni senza sacrificare il legame con le proprie radici. Con un futuro brillante davanti, la storica bottega continua a essere un simbolo di Milano e una testimonianza del potere delle piccole imprese all’interno della grande città.