Strage di pecore a Galbiate: 250 animali morti in misteriose circostanze, indagini in corso

Un grave incidente a Galbiate ha causato la morte di 250 pecore durante la transumanza, sollevando preoccupazioni tra allevatori e autorità su possibili avvelenamenti o atti dolosi. Indagini in corso.
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Strage di pecore a Galbiate: 250 animali morti in misteriose circostanze, indagini in corso - Gaeta.it

Un grave incidente ha colpito il comune di Galbiate, in provincia di Lecco, dove un elevato numero di pecore è venuto a mancare in circostanze inquietanti. Questa notizia ha destato preoccupazione tra gli allevatori e la comunità locale, che ora si interroga sulle cause di questa strage, la quale potrebbe essere legata a avvelenamento o a un eventuale atto doloso. Le autorità sanitarie sono già intervenute per eseguire analisi approfondite, e i risultati attesi potrebbero chiarire la situazione.

La dinamica dell’evento

L’incidente si è verificato nella frazione di San Michele a Galbiate, dove un gregge di circa 370 pecore stava per concludere il viaggio di transumanza verso il Parco del Monte Barro. Questo rituale, fondamentale per la vita agricola della regione, ha preso una piega tragica quando, in un lasso di tempo di appena un’ora, il pastore ha scoperto la morte di ben 250 capi. L’evento ha lasciato sbigottiti non solo il pastore e gli allevatori coinvolti, ma anche i residenti del luogo, che ora si chiedono come possa essere avvenuta una simile tragedia.

L’immediata reazione delle autorità locali è stata di vitale importanza. Gli esperti veterinari dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza sono intervenuti prontamente, prelevando campioni dalle carcasse per ulteriori analisi. Tali campioni sono stati successivamente inviati all’Istituto zooprofilattico di Sondrio per essere sottoposti a esami dettagliati. Le indagini si concentrano principalmente sull’eventualità che le pecore possano aver ingerito piante tossiche, mangiato foraggio contaminato o bevuto acqua inquinata.

Potenziali cause della morte

Secondo quanto emerso dagli studi preliminari, le cause della morte delle pecore non sono ancora chiare. Gli esperti stanno analizzando diverse ipotesi, tra cui quella dell’intossicazione da sostanze velenose presenti nell’ambiente. Appare cruciale comprendere se si sia trattato di un avvelenamento accidentale o se ci sia un intervento doloso da parte di qualcuno. L’analisi chimica dei campioni, che includono feci e tessuti, offrirà elementi straordinariamente utili per fare chiarezza sulle circostanze di questo evento tragico e senza precedenti.

Inizialmente, si era speculato su possibili malattie infettive che avrebbero potuto colpire il gregge, ma i veterinari hanno finora escluso che la malattia nota come “Blue Tongue“, che colpisce ovini e altri ruminanti, possa essere la causa. È fondamentale tenere presente che un’epidemia di tale gravità avrebbe manifestato sintomi evidenti e sarebbe stata segnalata in tempi tempestivi.

La reazione della comunità e le indagini

Le notizie riguardanti la strage di pecore a Galbiate hanno suscitato un’ampia reazione tra gli allevatori, i quali sono preoccupati per la salute dei restanti capi e per il futuro delle loro attività. Molti di loro si sono attivati per monitorare i propri animali e garantire che non presentino sintomi inusuali. La comunità di Galbiate, nota per il suo legame con l’agricoltura e l’allevamento, sta seguendo con grande attenzione l’evoluzione delle indagini, auspicando che venga fatta luce rapidamente su quanto accaduto.

Le autorità locali stanno intensificando le investigazioni e non escludono che possano emergere ulteriori elementi nel corso delle analisi. Gli esiti delle indagini non solo determineranno se si tratti di un avvelenamento accidentale o doloso, ma potrebbero anche influenzare le future normative riguardanti la gestione dei pascoli e la sicurezza degli animali.

Confrontandosi con questa tragedia, i cittadini di Galbiate possono solo sperare che venga ripristinata una situazione di normalità nel più breve tempo possibile, affinché la tradizione e la cultura dell’allevamento nella zona possano continuare a prosperare.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Laura Rossi

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