Strage familiare a Nuoro: funerali per le vittime di un dramma atroce

Tragedia a Nuoro: un operaio forestale uccide tre familiari e un vicino, lasciando la comunità in lutto. Il coraggio dell’unico sopravvissuto e il messaggio di speranza del parroco.
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Strage familiare a Nuoro: funerali per le vittime di un dramma atroce - Gaeta.it

Una tragedia ha colpito duramente la comunità di Nuoro lo scorso 25 settembre, quando un’operaio forestale ha ucciso tre membri della sua famiglia, un vicino di casa e poi ha tolto la vita, lasciando dietro di sé una scia di dolore e incredulità. I funerali delle vittime si sono tenuti nella chiesa parrocchiale di San Domenico Savio, dove le salme sono state accolte per un ultimo saluto da familiari e amici, seguendo un momento di profonda commozione e solidarietà.

Le vittime della violenza

Nella parrocchia, tre bare bianche sono state disposte con dignità, tutte affiancate. L’ultima, coperta da un drappo blu e dalla bandiera dei quattro mori, era quella del piccolo Francesco, di soli dieci anni. Questo drammatico momento è stato voluto dal suo fratello maggiore, Sebastiano, di quattordici anni, unico sopravvissuto a questa strage familiare. La violenza ha colpito Giuseppina Massetti, madre di Francesco e Sebastiano, di 43 anni, e Martina, sorella di 25 anni, riproponendo l’amarezza e l’incredulità di una comunità scossa nel profondo.

Il ragazzo, reduce da un intervento chirurgico per la rimozione di schegge al volto, ha dimostrato incredibile coraggio, partecipando attivamente al funerale insieme ai nonni materni e agli zii, mentre i membri della comunità si sono stretti attorno a lui. Purtroppo, la nonna paterna di Sebastiano, Maria Riccardi, 84 anni, non ha potuto assistere alla cerimonia a causa delle ferite subite, anch’essa vittima dell’aggressività del figlio.

La commemorazione e il messaggio di speranza

Durante la funzione, la presenza di numerosi partecipanti ha reso l’atmosfera carica di emozione. Il parroco don Stefano Paba ha tenuto un’omelia toccante, esprimendo il desiderio di combattere per il bene e esortando tutti a trovare la forza della speranza anche di fronte a tal genere di eventi devastanti. Le sue parole hanno risuonato nella chiesa gremita: “Questa nostra comunità ha la volontà di combattere per il bene. Dobbiamo aprirci alla speranza anche quando il cuore è ferito dal dolore. L’unica risposta che salva dalla violenza è l’amore.”

Il coro di Nuoro ha intonato la canzone “Perdonu”, aggiungendo un ulteriore strato di emozione e spiritualità al rito funebre. Alla fine della celebrazione, la comunità ha applaudito intensamente mentre le salme venivano portate fuori dalla chiesa, segno della grande tristezza e influenzabilità che ha colpito tutte le persone presenti.

Il lutto cittadino a Nuoro

Questa mattina, la città ha dato l’estremo saluto anche alla quarta vittima della enorme tragedia, Paolo Sanna, 69 anni, vicino di casa dell’assassino, ucciso in un momento di pura casualità. La comunità di Nuoro ha scelto di proclamare un lutto cittadino: bandiere a mezz’asta e serrande abbassate sono stati un segno visibile della condizione di shock e disorientamento che attanaglia la città.

Nell’aria aleggia un profondo senso di impotenza e incredulità mentre i cittadini cercano di elaborare ciò che è accaduto, una tragedia che ha lasciato una ferita profonda e duratura. Le domande senza risposta rimangono, e la speranza di un futuro migliore diventa un faro in un momento buio, sottolineando quanto sia fondamentale la solidarietà e l’amore nella comunità per superare simili dolori.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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