Una scoperta sconcertante
Nel tranquillo scenario di Gaeta, precisamente sulla spiaggia di S. Agostino, è stata portata alla luce una situazione di illegalità da parte dei carabinieri locali. L’obiettivo dei controlli era preservare l’ambiente costiero e verificare il rispetto delle normative paesaggistiche del territorio. Tuttavia, ciò che è emerso ha destato preoccupazione e indignazione.
L’irregolarità esplicita
Durante l’operazione congiunta tra i carabinieri della Tenenza locale e il dipartimento SEAP – Settore Edilizia Attività Produttive del Comune di Gaeta è stata rinvenuta una struttura balneare di recente costruzione, con dimensioni complessive di 170 mq. Ciò che ha destato ulteriore allarme è il fatto che questa struttura è stata edificata senza alcuna autorizzazione, violando palesemente le norme paesaggistiche vigenti e configurandosi quindi come un abuso inaccettabile.
Una reazione tempestiva
Di fronte a questa situazione di palese illegalità, la struttura è stata immediatamente sequestrata e chiusa, in attesa della decisione delle autorità giudiziarie competenti. Parallelamente, è stata presentata un’adeguata denuncia nei confronti della responsabile dello stabilimento, accusata di abuso edilizio e danneggiamento delle bellezze naturali. È emerso, inoltre, che l’area interessata è sottoposta a vincolo ambientale, rendendo ancora più gravi le violazioni commesse.
Un richiamo alla legalità
In un contesto come quello descritto, è fondamentale sottolineare che un’accusa non equivale a una condanna definitiva. Le prove vengono valutate nei tribunali, nel rispetto delle norme e dei principi giuridici. L’ordinamento italiano garantisce il diritto a tre gradi di giudizio, assicurando un processo equo e trasparente per tutte le parti coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 27 Maggio 2024 da Armando Proietti