Una giovane studentessa di 25 anni, originaria del Salernitano e iscritta a un’università di Napoli, vive da giorni una situazione di forte disagio. La ragazza ha denunciato il suo ex fidanzato per stalking e minacce, dopo un breve rapporto finito nel tormento. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Napoli nella settimana appena passata e ha attivato subito un’indagine sotto il codice rosso, misura prevista per i casi di violenza e stalking.
Il contesto della denuncia e i messaggi intimidatori
La studentessa ha raccontato ai carabinieri di aver ricevuto messaggi e vocali con minacce gravi da parte dell’ex compagno. Tra le frasi intimidatorie ci sono parole come “ti conviene dirmi dove sei”, “mo’ è guerra” e “vedi dopo che succede”. La ragazza ha descritto un crescendo di minacce che si è intensificato durante il periodo pasquale e che l’ha costretta a chiudersi in casa. Le chat allegate alla denuncia mostrano come il giovane non si sia fermato, arrivando a manifestare atteggiamenti violenti e spaventosi.
Minacce dirette e telefonate anonime
Il racconto riporta anche frasi come “vuoi che faccia il cattivo” e minacce di morte dirette. Il giovane, usando un numero telefonico nascosto, continua a telefonare alla vittima malgrado la denuncia. Questi comportamenti hanno generato paura e ansia nella studentessa, che teme per la sua incolumità e per quella dei suoi amici, presi come possibile obiettivo di ritorsione.
Minacce gravi e atteggiamenti intimidatori con l’uso di coltelli e pistole
Tra gli episodi indicati nell’esposto emerge una minaccia particolarmente grave. L’ex fidanzato avrebbe mostrato un coltello durante una videochiamata. Secondo la testimonianza della ragazza, lui le avrebbe detto che possiede una pistola a casa e le avrebbe chiesto di decidere “che cosa devo usare”. Queste parole hanno causato forti reazioni emotive nella giovane, che ha iniziato a piangere e ha avuto una crisi di panico per lo spavento.
Il passato dell’ex e la pressione psicologica
Il giovane, inoltre, ha raccontato di essere stato in carcere per omicidio, circostanza utilizzata per aumentare la pressione psicologica sulla vittima. Questo elemento ha aggravato la paura già presente e ha spinto la ragazza a evitare di uscire di casa, fermandola nei suoi spostamenti quotidiani. La denuncia ha raccolto testimonianze e prove che supportano la gravità della situazione.
Intervento dei carabinieri e attivazione del codice rosso
Dopo la denuncia della studentessa, i carabinieri di Napoli hanno subito avviato le procedure previste dal “codice rosso”, strumento normativo pensato per dare maggiore tutela alle persone vittime di violenza o stalking. Si tratta di un protocollo che consente un intervento rapido e mirato per la tutela della vittima e per fermare i comportamenti persecutori.
Azioni investigative in corso
I militari hanno acquisito dati, messaggi e altri elementi utili per l’inchiesta, monitorando i contatti del giovane. L’obiettivo è contenere ogni ulteriore forma di molestia e predisporre misure cautelari a protezione della studentessa. Nonostante gli interventi, il ragazzo continua a contattarla tramite numeri sconosciuti, una strategia che mantiene alto il livello d’ansia. Le forze dell’ordine proseguono così nell’attività di indagine per tutelare la ragazza e cercare di bloccare la spirale di minacce.
Il caso sottolinea come la denuncia tempestiva e la collaborazione tra vittima e forze dell’ordine rappresentino strumenti fondamentali per affrontare situazioni di stalking. Il percorso della studentessa, infatti, è iniziato con l’atto formale alle forze di polizia, passando per la raccolta delle prove e adesso prosegue con l’attesa degli sviluppi giudiziari.
Napoli si trova ancora una volta ad affrontare una vicenda di cronaca che mette in luce le difficoltà vissute da molte persone, soprattutto giovani, che si ritrovano imprigionate in relazioni pericolose e violente. Tra allarmi sociali e richieste di protezione, resta forte la necessità di interventi rapidi e concreti.