Un’iniziativa unica si è svolta ad Ancona, dove diciassette studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei hanno intrapreso un’attività di role play, calandosi nei panni di persone in difficoltà come clochard, vittime di violenza domestica e migranti senza documenti. Questo progetto, realizzato in collaborazione con la Caritas e la Tenda di Abramo, ha permesso ai ragazzi di affrontare in prima persona le sfide quotidiane che gli emarginati si trovano a dover gestire, sperimentando l’indifferenza e la solitudine che spesso caratterizzano le loro vite.
L’esperienza diretta dei ragazzi
In questa giornata, i ragazzi si sono trovati con soli due euro in tasca e uno zaino pesante sulle spalle, simbolo del loro nuovo “status”. Valentina, una delle partecipanti, ha indossato i panni di una donna di 32 anni con un passato di violenza domestica. Ricorda di come, durante l’attesa in fila alla Caritas per ricevere un letto caldo, una signora le abbia chiesto un euro. Questo semplice gesto ha scatenato emozioni forti: “Mi sono sentita davvero molto sola. La gente ti tiene a distanza,” ha raccontato Valentina, esprimendo il senso di colpa provato nel non poter aiutare la donna richiedente. La sua riflessione su come, nella vita quotidiana, nemmeno una piccola somma come un euro possa essere inaccessibile per chi vive ai margini, ha aperto gli occhi sull’importanza della gentilezza e dell’umanità.
Riflessioni sulla vita degli emarginati
Matteo, un altro studente, ha vestito i panni di un clochard e ha compreso come la società tenda a classificare le persone in categorie, perdendo di vista la loro umanità. “Le persone non sono tagliate col coltello in base alla povertà o ai problemi di droga, ma ognuna ha una storia,” ha spiegato. Ha sottolineato l’importanza di luoghi come la Caritas, dove queste persone possono ritrovare un minimo di dignità. È emerso un aspetto fondamentale: l’ascolto attivo. Molti dei ragazzi, dopo l’esperienza, hanno espresso il desiderio di essere più presenti e sensibili verso chi si trova in situazioni difficili.
Il significato di ascolto e supporto
Tommaso, partecipando come un uomo di 32 anni con un passato di alcolismo, ha visitato il centro Caritas per cercare supporto per riunirsi ai suoi figli. Questa esperienza di ascolto si è rivelata cruciale; è emerso chiaramente che le persone in difficoltà hanno bisogno di un orecchio attento, qualcuno che le ascolti e le comprenda. “Don Davide ci ha ascoltato,” ha detto Tommaso, rendendo evidente come il supporto morale sia spesso altrettanto importante quanto quello materiale.
Collaborazione con le organizzazioni locali
Il progetto ha visto il supporto concreto dei volontari della Caritas e della Tenda di Abramo, che hanno aperto i loro servizi per permettere agli studenti di vivere un’esperienza il più autentica possibile. Cinque insegnanti hanno vigilato sulla sicurezza dei ragazzi, monitorando le loro attività e garantendo che tutto si svolgesse nel modo giusto. “Questa esperienza ha centrato il segno di quello che riteniamo opportuno fargli provare,” ha commentato uno degli educatori, indicando l’importanza di momenti del genere nell’educazione e nella formazione dei giovani.
Il progetto ha rappresentato non solo un’opportunità per sensibilizzare i ragazzi sulle problematiche sociali, ma anche un’occasione per riflettere su valori fondamentali come solidarietà e umanità. Queste esperienze potrebbero contribuire a formare una generazione di giovani più consapevoli e pronti ad affrontare le complessità della vita sociale odierna.