Un gruppo di circa cento studenti si è fatto sentire oggi davanti al Liceo Classico Palmieri di Lecce, in occasione della visita del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Questa manifestazione è organizzata da Osa, Udu e Link, gruppi dell’opposizione studentesca, come segno di dissenso rispetto a quelle che considerano politiche scolastiche inadeguate e repressioni nei confronti degli studenti.
Le ragioni della mobilitazione
Gli studenti manifestanti hanno esposto striscioni e hanno intonato slogan accusando il ministro di attuare misure di repressione anziché ascoltare le loro esigenze. “Vogliamo un modello di scuola diverso,” affermano con determinazione. Il malcontento si concentra sulla percezione di un deterioramento delle condizioni scolastiche, con molte strutture in evidente stato di abbandono, mentre i fondi pubblici sembrano indirizzarsi verso armamenti piuttosto che verso il sostegno educativo.
I ragazzi hanno evidenziato il loro dolore e la loro angoscia per i coetanei che perdono la vita durante i programmi di alternanza scuola-lavoro, una situazione che essi vedono come sintomo di una mancanza di attenzione verso il mondo studentesco. Le loro parole sono chiare: “Di fronte a gravi problemi, l’unica reazione del governo guidato da Giorgia Meloni è stata quella di reprimere ogni forma di protesta.”
Le azioni del ministro e le reazioni degli studenti
I manifestanti fanno riferimento a provvedimenti recenti del ministero, come la decisione di costituirsi parte civile contro le occupazioni degli studenti, una misura considerata eccessiva e punitiva. “Le nostre scuole non possono essere luoghi di paura e repressione,” rimarcano esprimendo la loro preoccupazione per i diritti degli studenti e la loro libertà di organizzarsi. “A Lecce, così come a Roma, si sta cercando di mettere a tacere una voce che chiede solo di essere ascoltata.”
La manifestazione si è svolta sotto il monitoraggio delle forze dell’ordine, incluse la Digos, pronte a intervenire se necessario. Sebbene la tensione fosse palpabile, gli studenti hanno continuato a manifestare pacificamente, affermando fermamente le loro richieste in un clima di intensa emozione.
Il supporto delle organizzazioni studentesche
La mobilitazione ha visto il supporto di diverse associazioni studentesche, che hanno espresso la loro solidarietà ai giovani in protesta. Questi gruppi ritengono fondamentale che il ciclo educativo non venga compromesso dalla repressione e dalla mancanza di risorse. Incoraggiano quindi il dialogo tra studenti e governo per affrontare le reali problematiche delle scuole italiane.
La situazione, soprattutto a Lecce, si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione giovanile che si sta diffondendo in tutto il Paese. Gli studenti chiedono un ripensamento delle politiche educative, mirate a creare un ambiente scolastico più sicuro, inclusivo e stimolante, lontano dalla repressione e dalla violenza.
Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina