L’ottava edizione di Io Vino 2025 si è svolta a Roma il 20 marzo, richiamando l’attenzione di cento vignaioli, operatori del settore e appassionati di vino. Questo evento, unico in Italia, è dedicato alla presentazione e valorizzazione dei vitigni autoctoni delle regioni Marche e Campania. Tra degustazioni, masterclass e incontri, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire le tradizioni, le storie e i prodotti delle eccellenti aziende vinicole presenti.
Un evento ricco di partecipazione e scambio
L’evento ha avuto un’ottima affluenza, con la partecipazione di centinaia di visitatori, tra cui esperti, giornalisti e semplici appassionati del vino. Romina Lombardi e Manilo Frattari, ideatori e organizzatori dell’evento, hanno sottolineato la qualità e la diversità dei vitigni autoctoni esposti, sottolineando come i produttori abbiano condiviso non solo i loro vini, ma anche le storie e la passione che li accompagnano. “Il loro impegno nel preservare e valorizzare le tradizioni vitivinicole delle Marche e della Campania è stato il cuore pulsante dell’evento”, hanno dichiarato.
Le aziende vinicole provenienti da queste regioni hanno avuto l’opportunità di far conoscere i loro prodotti migliori, mentre il pubblico ha partecipato attivamente a degustazioni e masterclass. L’atmosfera di scambio è stata palpabile, creando occasioni di networking tra produttori e visitatori, tutti mossi dall’interesse per il patrimonio enologico delle due regioni italiane.
Masterclass e approfondimenti sul vino e il cibo
Una delle attrazioni principali dell’evento è stata la serie di masterclass che ha coinvolto esperti del settore. Tra queste, quella condotta da Antonella Amodio, autrice del libro “Calici e Spicchi”, ha offerto uno sguardo approfondito su come abbinare vino e pizza, due simboli della tradizione culinaria italiana. Amodio, in compagnia di rappresentanti di note pizzerie, ha discusso l’importanza di queste combinazioni, una pratica le cui origini risalgono all’antica Roma. Queste interazioni tra cibo e vino hanno rappresentato un elemento cruciale per celebrare la cultura gastronomica italiana.
Successivamente, Pierpaolo Rastelli ha guidato una degustazione incentrata sul vitigno Ribona, tipico delle Marche, contribuendo a delineare l’identità vitivinicola della regione. La presenza di critici enogastronomici e la partecipazione attiva del pubblico hanno reso queste sessioni ancora più coinvolgenti. Alessandro Marra, vice curatore di Slow Wine, ha chiuso i lavori evidenziando gli sforzi della Campania nel promuovere la qualità produttiva e il rinnovamento generazionale all’interno delle cantine. In questo modo, l’evento ha rappresentato non solo un momento di apprendimento, ma anche uno spazio per riflessioni sul futuro del settore vinicolo.
Premiazioni e riconoscimenti per le migliori produzioni
La giornata di Io Vino 2025 si è conclusa con una cerimonia di premiazione che ha celebrato le eccellenze del territorio. Tra i vincitori, il “Premio della Critica – Miglior Asprinio d’Aversa 2025” è andato al vino Terre del Volturno Asprinio Corba Antica 2023 dell’azienda Novantanovesima Grotta di Aversa. Il “Premio della Critica – Miglior Ribona 2025” è stato assegnato al Colli Maceratesi Ribona 2021 di Podere Sabbioni di Corridonia, riconoscendo la qualità dei vini marchigiani.
In aggiunta, il “Premio del Pubblico – Miglior Cantina 2025” ha visto trionfare la Cantina Antonio Molettieri di Castelfranci, grazie al voto del pubblico presente. Le premiazioni hanno sottolineato non solo la qualità dei vini prodotti, ma anche l’importanza della partecipazione e dell’interazione con gli appassionati, elementi che contribuiscono a rafforzare la comunità vitivinicola.
L’ottava edizione di Io Vino 2025 ha dimostrato che il vino è più di una semplice bevanda; è un veicolo di cultura, tradizione e passione, capace di unire le persone e le generazioni. Con un programma ricco di eventi, esperti di settore e produttori, l’evento ha messo in luce il patrimonio viticolo delle Marche e della Campania, promettendo di continuare a promuovere questi vitigni autoctoni in futuro.