Summit italo-turco a roma con oltre 500 aziende e accordi su energia, trasporti e difesa

Summit italo-turco a roma con oltre 500 aziende e accordi su energia, trasporti e difesa

Il vertice bilaterale a Roma tra Italia e Turchia rafforza la cooperazione politica ed economica, con accordi su energia, trasporti e difesa, inclusa una joint venture per droni militari guidata da Leonardo e Baykar Technologies.
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Il vertice bilaterale tra Italia e Turchia a Roma ha rafforzato la cooperazione politica ed economica, con accordi su energia, trasporti e difesa, inclusa una joint venture per droni militari e progetti tecnologici congiunti nel settore aerospaziale. - Gaeta.it

L’incontro intergovernativo tra Italia e Turchia è tornato protagonista a Roma, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ospite della premier Giorgia Meloni per il quarto vertice bilaterale. Oltre al dibattito politico, il summit ha dato spazio a importanti accordi commerciali e a un business forum che ha radunato centinaia di imprese italiane e turche, coinvolgendo anche ministri chiave dei due Paesi. Tra i temi maggiormente discussi figurano la cooperazione industriale, l’energia, i trasporti e un progetto innovativo sulla difesa basato su sistemi aerei senza pilota e droni da guerra.

Il business forum con oltre 500 aziende italiane e turche

Nel pomeriggio di domenica si è svolto il business forum, che ha raccolto la partecipazione di oltre 500 aziende iscritte dall’Italia e dalla Turchia. La sessione, organizzata in tavoli settoriali, ha affrontato temi legati allo sviluppo commerciale e agli scambi tra i due Paesi. La presenza del ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del ministro turco dell’Industria e Tecnologia Mehmet Fatih Kacir ha arricchito un dibattito già animato da rappresentanti delle istituzioni finanziare e associazioni imprenditoriali.

Meloni ed Erdogan sono intervenuti attorno alle 15:00 durante una sessione di alto livello, sottolineando l’importanza di sostenere i rapporti economici. Il forum ha permesso di mettere in evidenza le opportunità derivanti da un dialogo diretto fra imprenditori e istituzioni, mirando a nuove intese che permettano di rafforzare la competitività e la collaborazione bilaterale su più fronti. Le aziende coinvolte coprono settori chiave, dall’industria manifatturiera a quella tecnologica, fino ai servizi, dando una visione ampia e concreta delle possibilità di lavoro comune.

L’alleanza tra italia e Turchia nel campo della difesa

Uno dei nodi principali discussi durante l’evento riguarda il settore della difesa, focalizzato soprattutto sugli sviluppi relativi ai droni militari. Nei primi giorni di marzo, le aziende Leonardo e Baykar Technologies, quest’ultima guidata da Selçuk Bayraktar – genero di Erdogan – hanno firmato un memorandum che ha stabilito un’alleanza tra Italia e Turchia per progettare e produrre sistemi aerei senza pilota.

La joint venture risultante mira a coprire progettazione, sviluppo, produzione e manutenzione di droni destinati al controllo e all’attacco militare. Questa collaborazione guarda a un mercato europeo stimato intorno ai 100 miliardi di dollari entro il prossimo decennio, comprendente velivoli da combattimento senza pilota, droni armati per sorveglianza e attacchi a distanza. La sede della nuova joint venture sarà in Italia, con attività concentrate in diverse sedi Leonardo tra cui Ronchi dei Legionari, Torino, Roma Tiburtina e Nerviano.

La collaborazione non si limita all’industria difensiva tradizionale ma contempla anche sinergie in campo spaziale, suggerendo un ampliamento delle capacità tecnologiche comuni. L’intesa rappresenta una tappa concreta per rafforzare la posizione di entrambi i Paesi nel settore strategico del controllo aereo militare.

Il vertice nella villa doria Pamphilj: diplomazia e accordi bilaterali

Il summit italo-turco si è svolto nella mattinata romana di villa Doria Pamphilj. L’incontro, atteso da circa dieci giorni e spostato a causa della visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca, ha visto la partecipazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e di diversi ministri della sua squadra, tra cui quelli degli Esteri, del Commercio, dell’Industria e tecnologia, della Famiglia, della Cultura e del Turismo. Nel corso della mattinata sono stati siglati numerosi accordi, dalla dichiarazione congiunta sui rapporti bilaterali a memorandum su energia, trasporti e cooperazione industriale.

Il dialogo tra le due delegazioni ha previsto anche uno spazio per discutere questioni di attualità internazionale delicate, come il conflitto in Ucraina, la guerra in Gaza, la situazione in Libia e i flussi migratori. La presidenza turca, tramite il direttore della comunicazione Fahrettin Altun, ha sintetizzato la giornata come un momento per «rafforzare la cooperazione fra Turchia e Italia» e per uno scambio di opinioni su temi regionali e globali che riguardano entrambi i Paesi. Questa tornata si presenta particolarmente rilevante per consolidare la partnership economica, puntando a sfruttare la posizione strategica della Turchia.

Prospettive future: il progetto del caccia di sesta generazione

Alle spalle di questo accordo internazionale sul settore droni, emerge il progetto Gcap, un caccia di sesta generazione in sviluppo congiunto tra Italia, Regno Unito e Giappone. Il sistema prevede l’integrazione di velivoli da combattimento con droni cooperanti, satelliti e altre piattaforme militari collegate da una rete intelligente. L’architettura su cui poggia questa rete prevede l’uso di intelligenza artificiale, cloud dedicato e datalink avanzati.

Il caccia dovrebbe entrare in servizio intorno al 2035, sostituendo gli attuali Eurofighter. Al progetto Gcap si affiancherà un insieme di droni per varie funzioni di supporto, anche se non è ancora chiaro se la collaborazione italo-turca si estenderà anche a questa iniziativa. Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, ha evidenziato le sfide che si affrontano oggi nella difesa: sistemi senza pilota, intelligenza artificiale, cybersecurity e spazio.

Ha detto che la cooperazione tecnologica fra Paesi è oggi indispensabile, ma da capire rimangono molte questioni pratiche, come l’impiego specifico dei droni in formazione con il caccia. La fase di sviluppo è ancora agli inizi e la conoscenza dei requisiti operativi è fondamentale. L’attenzione resta dunque alta su questo fronte, perché modificherà la natura degli equipaggiamenti militari nel prossimo futuro.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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