Il 17 aprile 2025, nel giorno del Giovedì Santo, si è spenta suor Maria Gregoria, al secolo Teresa Pellicioli, monaca del Monastero delle Benedettine di Fano. Figlia di Venezia, ha dedicato oltre sessant’anni alla vita monastica e alla musica liturgica, diventando un punto di riferimento per la sua comunità e per i giovani a cui ha insegnato pianoforte. Il funerale si è svolto lunedì di Pasqua nel monastero, alla presenza di membri del clero e numerosi fedeli.
una vita consegnata alla regola benedettina e alla musica
Teresa Pellicioli nacque a Venezia il 10 ottobre 1938. Scelse la vita monastica fin da giovane, entrando nel Monastero delle Benedettine di Fano il 11 ottobre 1959. L’adozione dell’abito religioso avvenne poco più di un anno dopo, il 21 novembre 1960. La sua professione religiosa passò da temporanea, l’8 dicembre 1961, a solenne il 6 agosto 1965. Da quel momento, suor Gregoria si dedicò completamente alla preghiera, al lavoro e al servizio nella comunità claustrale.
spiritualità e talento musicale
Ma la sua spiritualità non si fermava alla clausura. Aveva una particolare dote musicale, che mise al servizio delle celebrazioni liturgiche del monastero. Era conosciuta per la sua voce limpida e dolce, alle quali univa la capacità di suonare il pianoforte con maestria. Questo talento l’ha portata a insegnare musica a bambini e adolescenti, trasmettendo non solo nozioni tecniche ma anche valori legati alla fede. In questo modo, suor Gregoria contribuì a diffondere la liturgia non solo all’interno del monastero, ma anche all’esterno, tra le nuove generazioni.
All’interno della comunità religiosa incarnò lo spirito di accoglienza. Non erano rari i momenti in cui apriva la porta del monastero agli ospiti, confortandoli e prestando ascolto con gentilezza e allegria. La sua presenza risultava sempre calorosa e rasserenante per chiunque entrasse nel convento.
le celebrazioni funebri in clausura e il ricordo dei confratelli
Il funerale di suor Maria Gregoria si svolse lunedì 21 aprile 2025 alle ore 9:00 nel Monastero delle Benedettine di Fano, luogo dove visse gli ultimi decenni della sua esistenza. La cerimonia religiosa si tenne in forma strettamente claustrale ma toccò il cuore di molti fedeli, presenti in numero considerevole quel giorno.
la funzione religiosa
La Santa Messa fu presieduta da don Filippo Fradelloni, Vicario Generale della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola. Egli portò anche il saluto del Vescovo Andrea Andreozzi, impossibilitato a partecipare per impegni precedenti. Con lui concelebrarono mons. Antonio Interguglielmi, don Marco Polverari, don Federico Tocchini, don Enrico Secchiaroli e fra Renato Martino. A sottolineare il legame fra vita monastica e musica, don Marco Mascarucci accompagnò la funzione all’organo.
Durante l’omelia, don Filippo tracciò un ritratto di suor Gregoria come “una donna che ha vissuto la sua vita come una lode continua a Dio”. La sua esistenza, spiegò, si è configurata come “una melodia che continua a risuonare nei cuori di chi l’ha conosciuta”. Queste parole racchiudono il senso dell’intera sua vicenda spirituale e umana.
l’eredità spirituale nella comunità benedettina di Fano
La scomparsa di suor Maria Gregoria ha segnato la comunità del Monastero delle Benedettine di Fano, che oggi si stringe attorno al suo ricordo e alla sua testimonianza di fede e dedizione. Nel riposo eterno, la monaca lascia un’impronta tangibile nella vita religiosa locale, soprattutto per l’impegno con cui ha trasmesso valori e musica.
Il legame fra canto, preghiera e insegnamento resta vivissimo tra le membra della congregazione. I confratelli e i fedeli affidano l’anima di suor Gregoria al Signore, con la certezza che il suo spirito continui a esprimersi nell’“armonia del cantico nuovo dell’Amore” oltre la morte. Questa immagine evoca il cammino spirituale che ha accompagnato ogni giornata della sua lunga esistenza.
Suor Gregoria ha lasciato un segno nei cuori di chi l’ha incontrata, con le sue melodie spirituali e la sua disposizione al servizio. Lo sappiamo, qualità come queste diventano parte del patrimonio invisibile di una comunità di fede. La sua voce si farà sentire ancora, negli spazi silenziosi del monastero e nelle persone che continuano a ricordarla.