Suor Oleksia racconta il terrore a Kharkiv: dalla guerra all’aiuto umanitario, la forza della comunità

L’articolo descrive la difficile situazione a Kharkiv, Ucraina, evidenziando il lavoro di suor Oleksia Pohrsnychna, che dal 2018 sostiene bambini e famiglie colpite dalla guerra. Nonostante i bombardamenti e le perdite umane, la comunità mostra resilienza. Suor Oleksia crea spazi sicuri per i giovani e riceve aiuti umanitari, mantenendo viva la speranza in un futuro…
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Suor Oleksia racconta il terrore a Kharkiv: dalla guerra all'aiuto umanitario, la forza della comunità - Gaeta.it

Suor Oleksia racconta il terrore a Kharkiv: dalla guerra all’aiuto umanitario, la forza della comunità

L’odierna situazione in Ucraina, e in particolare nella città di Kharkiv, evidenzia le incertezze e le paure che la popolazione vive quotidianamente a causa dell’invasione russa. Nel cuore di questa sofferenza, suor Oleksia Pohrsnychna, membro della Congregazione di San Giuseppe, dal 2018 si è dedicata a confortare i più piccoli e a sostenere le famiglie in difficoltà. Questo articolo esplora la sua testimonianza, le esperienze brutali vissute durante i bombardamenti e il costante impegno della comunità, supportata anche dagli aiuti di Papa Francesco.

Gli attimi di terrore: il racconto di suor Oleksia

Un giorno come tanti, interrotto dall’orrore

Il 15 settembre ha segnato un’altra giornata tragica per Kharkiv. Mentre suor Oleksia e un gruppo di bambini giocavano nel cortile della parrocchia, il suono dell’allerta antiaerea ha fatto scattare nel cuore di tutti un’ansia palpabile. “Dopo pochi istanti, abbiamo sentito un boato terrificante a un chilometro di distanza,” racconta la religiosa. Il fragore dell’esplosione ha portato con sé l’ennesimo segnale del conflitto che si protrae nel tempo, strappando alla vita innocenti e colpendo le famiglie più vulnerabili.

Con un coraggio straordinario, suor Oleksia e le sue consorelle hanno condotto i bambini nel seminterrato della chiesa, rifugio temporaneo che contiene anche una cappella. Qui, nonostante il terrore, hanno provato a creare un’atmosfera di calma e sicurezza, cantando canzoni per distrarre i piccoli dall’ansia che si impossessava di loro. La sensazione è stata di unione, anche in un momento tanto critico; l’aiuto e la presenza reciproca rappresentano un sostegno fondamentale in questo periodo difficile.

Purtroppo, quella giornata ha portato con sé una tragedia: una donna anziana ha perso la vita e 42 persone sono rimaste ferite, di cui quattro bambini. Questo attacco ha solo rinnovato l’impegno della comunità di Kharkiv e di chi lì vive per affrontare ogni giorno le ferite lasciate da questo conflitto crudele.

Kharkiv: una città in guerra ma non senza speranza

L’esodo e la permanenza delle famiglie

Kharkiv, una delle città più colpite dalla guerra, era popolata da quasi un milione e mezzo di abitanti nel 2021. Da quando è iniziata la guerra, molti residenti hanno abbandonato la città alla ricerca di una vita più sicura, mentre altri sono tornati dopo che la frontiera di combattimento è mutata. La città, frequentemente assediata, diviene anche un rifugio per famiglie provenienti da villaggi e paesi limitrofi, che cercano di scappare dai bombardamenti incessanti dell’esercito russo.

Le ragioni per cui diverse famiglie decidono di rimanere a Kharkiv, nonostante le costanti esplosioni, sono varie. Molti non hanno risorse sufficienti per muoversi e ricostruire le loro vite, altri sono legati ai membri della famiglia che combattono nelle vicinanze. In aggiunta, la volontà di non abbandonare parenti anziani o persone con disabilità gioca un ruolo importante nelle decisioni di permanere. Queste scelte rendono la comunità di Kharkiv un microcosmo di resilienza e determinazione, dove la speranza riesce a resistere nonostante le avversità.

Il compito di suor Oleksia: un faro di luce per i più piccoli

La parrocchia come punto di riferimento

Suor Oleksia, insieme alla sua consorella Daria Panast, lavora incessantemente non solo per portare conforto, ma anche per creare spazi sicuri per i bambini. All’interno della parrocchia greco-cattolica di San Nicola, ha avviato un programma di attività per i più giovani, un’iniziativa fondamentale poiché le scuole e le università sono chiuse. “Non abbiamo quasi più strutture scolastiche aperte,” spiega suor Oleksia. “L’insegnamento avviene quasi esclusivamente online, ma i bambini hanno bisogno di socializzare e sentirsi parte di un gruppo.”

L’impegno della religiosa è soprattutto volto a dare ai ragazzi un’opportunità di svago e apprendimento, cercando di organizzare attività che possano distrarli dalle paure quotidiane. Nonostante la necessità di partire da zero, suor Oleksia ha trasformato la sua parrocchia nel punto di riferimento per la comunità, dove gli incontri e le attività comunitarie aiutano a creare un senso di normalità.

Gli aiuti umanitari: un gesto di solidarietà internazionale

Il supporto del Papa e la comunità

Uno degli aspetti fondamentali del lavoro di suor Oleksia è l’arrivo costante di aiuti umanitari. Gli aiuti a Kharkiv, come i rifornimenti alimentari e i giocattoli, sono stati inviati in risposta a una situazione sempre più critica. Nello specifico, i rifornimenti, come cibo, abbigliamento e prodotti per l’igiene, sono stati inviati dall’Esarcato greco-cattolico di Kharkiv, con il supporto di parrocchie e organizzazioni caritative provenienti dall’Italia, tra cui la parrocchia greco-cattolica di Santa Sofia a Roma.

Suor Oleksia non manca di esprimere il suo ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a questi aiuti, in particolare al Papa e al cardinale Konrad Krajewski, che ha visitato Kharkiv due anni fa. “I bambini sono sempre entusiasti dei nuovi arrivi di dolci e giocattoli. Per loro è come una piccola festa,” racconta la religiosa. Questo supporto aiuta non solo a soddisfare i bisogni materiali, ma anche a dare speranza e a rinforzare un senso di comunità indispensabile in un momento di crisi.

Una luce nel buio: la resilienza di una comunità

La speranza che non svanisce

In un contesto in cui la guerra sembra non dare tregua, la resilienza dei cittadini di Kharkiv si fa tangibile attraverso le azioni quotidiane della comunità. Suor Oleksia sottolinea l’importanza della speranza e della preghiera per superare questi momenti bui. Le sue parole riflettono una verità profonda: anche quando le sfide sembrano insormontabili, il supporto reciproco e la solidarietà internazionale possono fare la differenza.

La situazione a Kharkiv è complessa e le difficoltà sono molteplici, ma la determinazione di persone come suor Oleksia e la dedizione della comunità che la circonda continuano a brillare come un faro di luce in un tunnel di incertezze. Il futuro rimane incerto, ma la speranza di una pace duratura e di una vita normale per i bambini e le famiglie di Kharkiv resta salda, sostenuta dall’amore e dalla solidarietà di chi non dimentica.

Ultimo aggiornamento il 22 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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