Ieri, un evento significativo ha avuto luogo nella diga del Camastra, situata in Basilicata. Per la prima volta dal 2019, è stato registrato un volume complessivo d’invaso che ha superato i dieci milioni di metri cubi d’acqua. Questo traguardo non è solo un dato tecnico, ma rappresenta anche un passo avanti considerevole per la gestione delle risorse idriche nella regione, bene prezioso per le 29 comunità servite dalla diga, compreso il capoluogo di regione. La notizia è stata divulgata dal presidente di Acque del Sud, Luigi Decollanz, il quale ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra Acque del Sud e la Regione Basilicata, mirata a garantire il benessere dei cittadini e a supportare lo sviluppo dei territori lucani.
Collaborazione tra Acque del Sud e Regione Basilicata
Il raggiungimento di questo volume rappresenta il risultato di un’inusuale sinergia tra Acque del Sud e le istituzioni locali. Come dichiarato da Decollanz, si tratta di un approccio completamente nuovo rispetto alle precedenti gestioni, in particolare quelle gestite dall’Eipli. Questa collaborazione si è focalizzata sull’ottimizzazione della gestione delle risorse idriche e sul miglioramento delle infrastrutture nel territorio lucano, con l’obiettivo di portare vantaggi concreti ai cittadini.
La continuità di questo impegno è fondamentale, poiché i leader regionali si sono impegnati a mantenere l’attenzione sulle esigenze idriche della popolazione. L’ottimizzazione della gestione dell’acqua si riflette anche nel graduale ripristino delle dighe esistenti, un’iniziativa che potrebbe trasformare radicalmente la capacità di accumulo e distribuzione dell’acqua nella regione.
Interventi di rifacimento alla diga di Monte Cotugno
Accanto al traguardo del volume d’invaso, è in atto un lavoro sostanziale di rifacimento del manto della Diga di Monte Cotugno. Questo progetto è sostenuto da un’ampia programmazione di interventi volti a riqualificare le dighe gestite da Acque del Sud, impianti che non avevano ricevuto manutenzione adeguata per oltre 40 anni. Questi lavori sono essenziali non solo per la stabilità e la sicurezza della struttura, ma anche per garantire una gestione più efficace delle risorse idriche.
La Diga di Monte Cotugno, uno dei principali serbatoi idrici della regione, avrà così l’opportunità di riprendere il suo ruolo centrale nella rete idrica lucana. Il ripristino delle infrastrutture è un passo cruciale per affrontare le sfide legate alla siccità e alla variabilità climatica, temi di crescente rilevanza nel contesto attuale.
I benefici per i cittadini lucani
Questo progresso non può che riflettersi positivamente sui cittadini lucani. L’approvvigionamento idrico è un tema di fondamentale importanza in qualsiasi comunità, e il superamento dei dieci milioni di metri cubi nella diga del Camastra offre una maggiore garanzia di disponibilità per le famiglie e le attività economiche della zona. In un’epoca in cui le risorse idriche sono sempre più vulnerabili, la gestione sostenibile e la manutenzione delle infrastrutture esistenti diventano prioritari.
Il miglioramento delle capacità di invaso, unito agli investimenti nelle opere di rifacimento, può contribuire a un futuro in cui le comunità lucane siano meno esposte ai rischi legati alla scarsità d’acqua. Ogni passo compiuto in questa direzione rappresenta un vantaggio per il territorio, promuovendo un ambiente più resiliente e sostenibile per le generazioni future.
Senza dubbio, ciò che si sta realizzando con la nuova gestione delle dighe è solo un primo passo verso una visione a lungo termine per l’acqua in Basilicata. Il lavoro di Acque del Sud e Regione Basilicata si propone di continuare su questa strada, mirando a risultati sempre più significativi per il territorio e i suoi abitanti.