supermercati del catanzarese: imprenditore accusato di sfruttamento sceglie il rito abbreviato

supermercati del catanzarese: imprenditore accusato di sfruttamento sceglie il rito abbreviato

Paolo Paoletti, imprenditore di supermercati, opta per il rito abbreviato in un processo per sfruttamento dei lavoratori; 51 dipendenti si costituiscono parte civile contro le gravi accuse.
Supermercati Del Catanzarese3A Supermercati Del Catanzarese3A
supermercati del catanzarese: imprenditore accusato di sfruttamento sceglie il rito abbreviato - Gaeta.it

Paolo Paoletti, noto imprenditore con supermercati a Montepaone, Soverato e Chiaravalle Centrale, ha deciso di avvalersi del rito abbreviato in un processo che lo vede al centro di gravi accuse di sfruttamento dei lavoratori. La scelta è stata ufficializzata durante l’udienza preliminare di oggi, sotto la supervisione del giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, il quale doveva decidere se rinviare a giudizio Paoletti e altre nove persone coinvolte nella vicenda. Con questa mossa, Paoletti ha ottenuto una riduzione delle misure cautelari e, dopo il suo arresto avvenuto il 29 ottobre, si trova attualmente agli arresti domiciliari.

dichiarazioni di responsabilità e parte civile

Nel corso dell’udienza, Paoletti, affiancato dai legali Sergio Rotundo e Francesco Gambardella, ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, ammettendo di avere una parte di responsabilità nelle accuse mosse contro di lui. Questa ammissione potrebbe avere ripercussioni significative sul processo e sulla posizione degli altri coimputati. A rendere la situazione ancora più complessa, ben 51 persone, per lo più dipendenti dei supermercati di Paoletti, hanno deciso di costituirsi parte civile, evidenziando la gravità delle accuse di sfruttamento e violazione dei diritti lavorativi.

altri imputati e situazione giudiziaria

Non solo Paoletti, ma anche tre dei suoi collaboratori – Rosario Martinez Paoletti, Vittorio Fusto e Tiziana Nisticò – hanno optato per il rito abbreviato. A loro si aggiunge Vito Doria, conciliatore sindacale della Uila, accusato di aver stipulato accordi per gestire le posizioni dei lavoratori sfruttati, pratiche che avrebbero garantito profitti illeciti all’associazione. Il procedimento per questi imputati proseguirà il 18 giugno, mentre altri collaboratori di Paoletti, come Antonio Citriniti, Paolo Giordano, Maria Teresa Panariello, Giorgio Rizzuto e Anna Valentino, non hanno richiesto riti alternativi. Il pubblico ministero Saverio Sapia ha già chiesto il rinvio a giudizio per loro, mantenendo alta l’attenzione su questo caso.

le indagini della Guardia di Finanza

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura di Catanzaro, hanno messo in luce gravi irregolarità nelle pratiche lavorative. Tra le anomalie emerse, si segnalano salari inadeguati, con retribuzioni che si aggirano intorno ai 4 euro l’ora per lavoratori costretti a superare le 50 ore settimanali. Non mancano denunce di sottrazione parziale della retribuzione, con restituzioni in contante ottenute tramite minacce di licenziamento e sfruttamento della vulnerabilità economica dei dipendenti.

Questo caso, insomma, mette in evidenza problematiche lavorative di grande rilevanza nella regione, rivelando come le difficoltà economiche possano alimentare situazioni di sfruttamento. L’udienza preliminare è fissata per il 28 aprile, quando il gup Mario Santoemma dovrà pronunciarsi sulla questione, dopo le repliche del pubblico ministero. Le prossime fasi del processo si preannunciano cruciali per tutti gli attori coinvolti.

Nota: Per garantire la massima trasparenza e attendibilità, si consiglia di integrare questo contenuto con fonti ufficiali come ISS, WHO, Banca d’Italia o AIFA.

Change privacy settings
×