Un recente episodio ha sollevato preoccupazioni ambientali nel comune di Oricola, dove un imprenditore è stato denunciato per scarico illecito di scarti industriali. L’intervento dei carabinieri del nucleo Forestale di Pereto ha portato alla luce violazioni significative riguardanti la gestione delle acque reflue provenienti da uno stabilimento di panificazione, sollevando interrogativi sulla prassi di trattamento ambientale nella zona.
Le irregolarità nello scarico delle acque reflue
Le indagini sono cominciate nell’agosto 2023, quando i carabinieri sono stati allertati da segnalazioni della popolazione riguardo a un aumento dei batteri di Escherichia Coli nel pozzetto fiscale della condotta fognaria del distretto Carsoli-Oricola. A seguito delle lamentele legate a forti odori provenienti dall’area, il Comune di Oricola ha commissionato analisi a un laboratorio privato. I campionamenti hanno rivelato che il livello di contaminazione era superiore a quanto consentito dalla normativa vigente. Le indagini condotte dai carabinieri, in collaborazione con il personale tecnico dell’ARTA Abruzzo, hanno dimostrato che le acque reflue provenienti dal famoso stabilimento di produzione pane e panetteria venivano sversate direttamente nella condotta fognaria senza alcuna depurazione, violando le leggi ambientali.
La denuncia del responsabile dello stabilimento
Il responsabile dello stabilimento, identificato come D.D.C., di 43 anni, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Avezzano. La violazione specifica riguarda l’articolo 124, comma 1, che punisce lo scarico non autorizzato, sanzionato dall’articolo 137, commi 1 e 9 del D. Lgs. 152/2006. Questo decreto legislativo disciplina la gestione delle acque e i rifiuti in Italia, stabilendo normative chiare per proteggere l’ambiente. Potrebbe sembrare che la gestione ambientale in questo caso sia stata trascurata, il che ha portato a conseguenze legali significative per il responsabile dello stabilimento.
Prescrizioni per la regularizzazione dell’impianto
Le autorità competenti hanno lanciato un ultimatum al denunciato: dovrà adeguarsi alle prescrizioni tecniche impartite dall’ARTA Abruzzo entro cinque mesi. Queste indicazioni sono finalizzate a eliminare le irregolarità riscontrate e a mettere in regola lo stabilimento per la gestione delle acque reflue. Se D.D.C. riuscirà a conformarsi alle normative entro il termine stabilito e a pagare le sanzioni, avrà la possibilità di estinguere la contravvenzione.
Questa situazione evidenzia l’importanza della vigilanza ambientale e della responsabilità degli impianti industriali nella gestione dei propri scarti. Le azioni intraprese dalle forze dell’ordine rappresentano un passo cruciale per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, specialmente in aree soggette a produzione intensiva come quella di Oricola. Gli sviluppi futuri dipenderanno dall’effettivo adempimento delle prescrizioni da parte dell’imprenditore e dall’attenzione delle autorità locali su tali problematiche.