Il recente intervento del Tar Calabria ha riaperto il dibattito sulla bonifica della discarica Sovreco di Crotone. Il presidente della sezione prima, Gerardo Mastrandrea, ha deciso di sospendere, tramite un decreto monocratico, l’ordinanza emessa dal commissario straordinario del Sito di interesse nazionale di Crotone, Emilio Errigo. Questa ordinanza imponeva a Eni Rewind di avviare i lavori per la bonifica e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. La situazione si complica ulteriormente con il deposito di motivi aggiuntivi da parte della Regione, impegnata in una causa contro il ministero dell’Ambiente.
la contestazione dell’ordinanza di Errigo
Emilio Errigo, commissario straordinario nominato per gestire la situazione ambientale a Crotone, aveva emesso un’ordinanza che permetteva a Eni Rewind di iniziare la bonifica. Tuttavia, la Regione Calabria, preoccupata per le implicazioni di tale operazione, ha deciso di contestarla. Nei giorni precedenti alla sospensione, infatti, si sono sviluppate tensioni e contrasti tra le istituzioni locali e il governo centrale. La Regione ha presentato motivi aggiuntivi alla causa pendente, incentrata principalmente sul decreto del ministero dell’Ambiente del 1 agosto 2024, che obbligava la Regione a modificare il Provvedimento autorizzatorio unico regionale . Questo provvedimento, secondo la Regione, ostacolava l’effettiva operatività di Eni Rewind in Calabria.
La revoca dell’ordinanza diventa dunque un pezzo fondamentale del puzzle per comprendere le dinamiche in corso. La necessità di garantire un corretto smaltimento dei rifiuti si scontra con le prerogative legislative e di controllo della Regione, creando una situazione delicata e complessa.
le valutazioni della regione
Secondo le dichiarazioni della Regione Calabria, la richiesta di sospensione è stata motivata dal “rischio di un danno irreparabile all’ambiente e alla salute pubblica.” La Regione ritiene che un’azione affrettata di Eni Rewind potrebbe risultare controproducente, disturbando inutilmente la già fragile situazione.
l’annuncio di Eni Rewind e la reazione delle autorità locali
Nonostante l’ordinanza di Errigo, Eni Rewind aveva intenzione di iniziare i lavori di bonifica il giorno successivo alla sospensione, un annuncio che ha scatenato la reazione immediata di Regione e Comune di Crotone. Le autorità locali hanno richiesto rapidamente l’intervento del Tar, mirando a bloccare la procedura di bonifica avviata da Eni Rewind. Il clima di crescente preoccupazione ha spinto le istituzioni a unire le forze nella richiesta di annullamento dell’ordinanza, evidenziando l’importanza di garantire la sicurezza e la salute pubblica in relazione alla gestione dei rifiuti pericolosi.
la fissazione dell’udienza
La decisione di disporre un’udienza di merito, fissata per il 7 maggio, segna un passo importante nella questione, poiché data un quadro temporale preciso per il futuro della bonifica. Le aspettative sono alte: la comunità locale, già provata da anni di incapacità nel risolvere la questione rifiuti, attende di sapere se il Tar confermerà la sospensione dell’ordinanza o se lascerà spazio alle operazioni di bonifica di Eni, un tema di vitale importanza per il territorio.
le valutazioni del Tar Calabria
Il Tar ha valutato la richiesta di sospensione facendo riferimento alla necessità di proteggere la salute pubblica e l’ambiente. Nella sua motivazione, il tribunale ha indicato che “sussistono i presupposti” per un’azione cautelare, principalmente per prevenire che si verifichino attività che possano compromettere la correttezza della procedura. La decisione del Tar di accogliere l’istanza di misure cautelari monocratiche ha permesso di sospendere temporaneamente gli effetti dell’ordinanza di Errigo fino a quando non si svolgerà la camera di consiglio.
Questo approccio riflette un’attenzione scrupolosa su quello che potrebbe accadere nel frattempo: qualunque attività spinta da Eni Rewind fuori delle operazioni preliminari consentite potrebbe avere ripercussioni significative sulla questione ambientale. Così, il Tar appare determinato a preservare il quadro normativo in attesa di una deliberazione collegiale, chiarendo quali passi siano legalmente e ambientalmente giustificabili.
L’attenzione ora è rivolta alla prossima udienza del 7 maggio, dove i giudici del Tar Calabria si troveranno di fronte a decisioni cruciali per il futuro della discarica Sovreco e per l’intera comunità di Crotone.