Sentenza del Tar del Lazio: Rizzo legittimato nell’autorizzare il trasferimento dei rifiuti indifferenziati
Una sentenza del Tar del Lazio – sezione di Latina ha stabilito che l’operato di Raffaele Rizzo, amministratore unico della Futuro Rifiuti zero, è stato legittimo nell’autorizzare il trasferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti dai comuni di Formia e Ventotene dalla struttura di via Viaro alla Saf di Colfelice. Il Centro servizi ambientale di Castelforte aveva presentato un ricorso contro questa decisione, ma il Tar ha respinto la sua richiesta. La sentenza ha inoltre sollevato la questione di un possibile coinvolgimento della Procura penale di Cassino e della Corte dei Conti per eventuali conseguenze legali.
La difesa della Futuro Rifiuti zero
La difesa della Futuro Rifiuti zero, coordinata dall’avvocato Vittoria Teofilatto, ha sottolineato che la decisione di revocare l’incarico al Centro servizi ambientale di Castelforte era stata presa in base al fatto che l’impianto non avrebbe effettuato il trattamento biologico dei rifiuti, ma solo quello meccanico. Nonostante la violazione del principio di prossimità, secondo il quale i rifiuti dovrebbero essere trattati nello stesso Ato provinciale, la Futuro Rifiuti zero ha difeso il trasferimento dei rifiuti alla Saf per ottenere un risparmio economico. Tuttavia, il Tar ha stabilito che la decisione di Rizzo era corretta, in quanto l’impianto del Centro servizi ambientale di Castelforte non era idoneo a trattare i rifiuti indifferenziati con una frazione organica superiore al 15%.
La controversia sul trattamento dei rifiuti indifferenziati
La sentenza del Tar ha sollevato una questione giurisprudenziale riguardante il trattamento dei rifiuti indifferenziati con una frazione organica superiore al 15%. Il Centro servizi ambientale di Castelforte ha contestato gli accertamenti merceologici effettuati dalla Futuro Rifiuti zero, sostenendo che non riguardavano i rifiuti provenienti dai comuni di Formia e Ventotene. Tuttavia, il Tar ha stabilito che gli accertamenti erano validi e ha evidenziato che l’impianto di Castelforte non poteva trattare i rifiuti indifferenziati con una percentuale inferiore al 15% nel periodo in cui era stata annullata la determinazione dirigenziale che ne autorizzava il trattamento. La sentenza ha inoltre negato qualsiasi risarcimento danni al Centro servizi ambientale di Castelforte.
La partita ora si sposta a Cassino, dove si trova la Procura della repubblica, e Raffaele Rizzo ha annunciato di voler convocare una conferenza stampa per discutere della sentenza.
Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da