La recente sentenza del Tar del Lazio ha bloccato la speranza per i cittadini del quartiere Prati di riacquistare la possibilità di utilizzare i parcheggi lungo via Antonio Baiamonti. Da più di quattro anni, quest’area è sotto il divieto di sosta imposto dalla Corte dei Conti. La decisione, emessa il 23 ottobre, rappresenta un nuovo capitolo in una vicenda che coinvolge residenti, istituzioni e la crescente problematica dei parcheggi a Roma.
Divieto di sosta: una misura di sicurezza o un’ingiusta limitazione?
A partire da febbraio 2020, l’installazione di sbarre lungo via Antonio Baiamonti ha di fatto escluso i non dipendenti della Corte dei Conti dall’accesso alla zona durante la settimana, precisamente nelle ore lavorative, dalle 8 alle 18. La scelta di tale provvedimento si colloca in un contesto di sicurezza, come hanno chiarito le autorità locali. Il divieto, adottato inizialmente nel 2019, è stato giustificato con l’intenzione di garantire un miglior livello di protezione per l’edificio della Corte dei Conti, situato tra viale Mazzini e via Baiamonti. Negli anni, però, questa misura ha generato una crescente frustrazione tra i residenti, che sono stati privati di spazi dove parcheggiare.
Le motivazioni del ricorso presentato dai cittadini del quartiere a marzo evidenziano che la parte di strada chiusa al traffico non sarebbe sufficiente a garantire la sicurezza dell’edificio, suggerendo così che il pretesto per il divieto possa apparire esagerato. Il Tar ha tuttavia respinto queste argomentazioni, sostenendo che i ricorrenti non avessero dimostrato di aver subito un danno concreto, come la proprietà di garage o la necessità di accessi privati. Questo aspetto ha suscitato non poca irritazione nei residenti, che vivono già una difficoltà oggettiva nel trovare parcheggio nelle strade circostanti.
La reazione dei residenti e del municipio
Le lamentele degli abitanti della zona non si sono fatte attendere. Molti hanno accusato le istituzioni di adottare una politica che sembra privilegiare i lavoratori della Corte dei Conti a scapito dei diritti dei residenti. La continua perdita di posti auto nel quartiere, già afflitto da una situazione di carenza di parcheggio, ha portato anche il I Municipio a esprimere preoccupazioni riguardo alla questione. Una mozione consiliare approvata all’unanimità nel 2020 ha denunciato la situazione, sottolineando che il divieto di sosta si era trasformato in una forma di esproprio delle aree di parcheggio.
Renato Sartini, consigliere del Municipio in quota alla lista civica Gualtieri, ha rivelato la sua posizione, sostenendo che la sentenza rappresenta un compenso iniquo tra i diritti dei residenti e quelli dei lavoratori della Corte dei Conti. “La situazione attuale è complicata per i romani, già gravati dalla mancanza di posti auto a causa di varie problematiche come dehors, lavori per il Giubileo e ora anche per il parcheggio riservato ai dipendenti della Corte,” ha commentato Sartini.
Il futuro del Comitato Mazzini e le prossime azioni
In questo clima di tensione e malcontento, il Comitato Mazzini è tornato a farsi sentire. Attivo dal 2019, il comitato ha intrapreso una battaglia legale per restituire agli abitanti l’accesso alla via e la possibilità di parcheggiare liberamente. Ora, alla luce della sentenza del Tar, i membri del comitato stanno valutando quali possano essere i prossimi passi da intraprendere.
L’idea è di continuare a portare avanti le lamentele e magari trovare nuovi alleati tra i residenti di altre zone o nei rappresentanti politici, al fine di ottenere una revisione della decisione e un ritorno alla normalità. I cittadini di Prati sono stanchi di continuare a lottare per diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti, segnando un chiaro richiamo alle autorità competenti affinché si prendano a cuore le esigenze delle comunità locali.
Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2024 da Sara Gatti