Tar Emilia-Romagna: discussi i ricorsi di dirigenti Nsc contro trasferimenti forzati

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Tar Emilia-Romagna: discussi i ricorsi di dirigenti Nsc contro trasferimenti forzati - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La questione riguarda i ricorsi presentati da Vittorio La Porta e Salvatore Fazio, due dirigenti del Nuovo sindacato carabinieri , in merito a provvedimenti di trasferimento emessi dall'Arma. Questi trasferimenti, ritenuti illegittimi dai ricorrenti, pongono interrogativi sulle procedure seguite dall'amministrazione. La discussione si è svolta presso il Tar dell'Emilia-Romagna e ha attirato l'attenzione di molti, sottolineando il delicato equilibrio tra diritti dei lavoratori e decisioni amministrative.

I ricorsi di Vittorio La Porta e Salvatore Fazio

Le problematiche di Vittorio La Porta

Vittorio La Porta ha intrapreso una battaglia legale con l'amministrazione dell'Arma poco più di un anno fa. Il dirigente sindacale ha richiesto di essere esonerato dal lavoro notturno, un'istanza legittima secondo la legge 104, per garantire assistenza alla moglie gravemente malata. Nonostante questa richiesta, il comando regionale dell'Arma ha respinto la sua istanza.

Il trasferimento di La Porta è stato effettuato senza tenere conto del suo non gradimento e senza consultare preventivamente il sindacato, in violazione delle procedure stabilite. Questo atteggiamento da parte dell’amministrazione ha portato a un’intensa mobilitazione del Nsc, che ha organizzato una delegazione per sostenere La Porta davanti al tribunale di Bologna. Tale mobilitazione non è solo un gesto di solidarietà, ma evidenzia anche le problematiche interne all'organizzazione e la necessità di una maggiore trasparenza nelle decisioni che riguardano i diritti dei sindacalisti e i loro familiari.

Le difficoltà di Salvatore Fazio

Parallelamente, Salvatore Fazio, segretario provinciale di Ravenna, ha sollevato gravi preoccupazioni in merito ai due provvedimenti di trasferimento ricevuti. Costretto a lasciare una stazione del ravennate, Fazio ha evidenziato che si è trovato in una situazione potenzialmente pericolosa e imbarazzante per la sua condizione di sindacalista. Queste decisioni, come denunciato dal sindacato, pongono in discussione la legittimità dei provvedimenti e il rispetto dei diritti dei rappresentanti sindacali.

Fazio ha impugnato "due documenti caratteristici" relativi a questi trasferimenti, richieste che mirano a ripristinare i diritti dei lavoratori e a mettere in discussione la legittimità di quanto imposto dall'amministrazione. Entrambi i casi hanno scaturito un’ondata di supporto da parte del Nsc, che ha messo in campo azioni legali e legittime contestazioni per tutelare i diritti dei propri membri.

Le implicazioni legali della decisione del Tar

Il ruolo del Tar e le aspettative del sindacato

Il Tar dell'Emilia-Romagna deve ora deliberare sulla sospensione o meno dei provvedimenti di trasferimento, una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative non solo per La Porta e Fazio, ma per tutti i rappresentanti sindacali dell'Arma. La sentenza che verrà emessa potrebbe stabilire un precedente importante riguardo ai diritti e alle tutele dei sindacalisti e, più in generale, sul rapporto tra i dipendenti e l’amministrazione.

Il Nsc, rappresentato dall'avvocato Manuel Carvello, ha fatto riferimento a una sentenza emessa dal Tar calabrese su un caso simile, sottolineando come questo precedente giuridico potrebbe influenzare favorevolmente l'esito della causa. La tensione tra l'amministrazione dell'Arma e i sindacati è una questione che richiede attenzione e un bilanciamento accurato, affinché non vengano compromessi diritti fondamentali dei lavoratori.

Con il futuro di La Porta e Fazio nelle mani del tribunale, il Nsc manifesta attivamente il proprio supporto. Le prossime settimane saranno cruciali per chiarire non solo l'esito di questa disputa, ma anche l'orientamento che l'Arma intende seguire nei confronti dei propri rappresentanti sindacali.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sofia Greco

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