Il ricorso al Tar del Lazio ha avuto un impatto significativo sul decreto relativo al foglio di servizio elettronico, portando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a chiarire che la sospensione non interrompe l’iter dei decreti attuativi per la regolamentazione dei servizi taxi e Ncc. Le organizzazioni dei tassisti, insieme alle associazioni di categoria, si trovano ora in una fase di contenzioso, con l’intento di difendere le misure adottate contro l’abusivismo nel settore.
La posizione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato che il decreto in questione è attualmente bloccato, sottolineando che l’applicazione digitale per il foglio di servizio elettronico è ancora in fase di sviluppo. Il Mit ribadisce l’importanza di continuare il dialogo con i vari rappresentanti delle categorie coinvolte per affrontare la problematica dell’abusivismo e per garantire ai cittadini un servizio di qualità . L’ente ministeriale ha espresso fiducia relativa all’esito del contenzioso in corso, che potrebbe chiarire se le scelte regolatorie siano adeguate rispetto alle normative vigenti.
Nella sua nota, il Mit ha affermato che il congelamento del decreto serve a creare uno spazio per riflessioni e discussioni più ampie, contribuendo a un processo di rielaborazione delle normative che impattano il settore. Le autorità competenti intendono lavorare a stretto contatto con le parti coinvolte per affrontare le questioni emerse, riconoscendo l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo.
Le reazioni delle organizzazioni sindacali
Le organizzazioni sindacali dei tassisti hanno reagito alla notizia della sospensione del decreto, dichiarando che si opporranno a questa decisione legale. Le sigle sindacali, in collaborazione con le strutture Radio Taxi, stanno valutando di fare ricorso per confermare la validità delle norme che mirano a combattere l’abusivismo nel settore Ncc. Si tratta di misure che secondo loro sono fondamentali per garantire il rispetto delle leggi e dei regolamenti specifici di ciascuna regione.
I rappresentanti affermano di non condividere le ragioni addotte dai giudici amministrativi e considerano le argomentazioni presentate come inaccurate rispetto al quadro giuridico vigente. Sostengono che la Corte Costituzionale si è già espressa a favore della legittimità delle normative in questione, rendendo così forte il loro impegno legale.
Le conseguenze per le imprese di Ncc
Le aziende operanti nel settore Ncc hanno accolto con favore la decisione del Tar, sostenendo che le recenti modifiche introdotte dal decreto ministeriale sono illegittime. Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, ha evidenziato che è inaccettabile modificare le leggi attraverso decreti ministeriali e ha messo in discussione vari aspetti delle nuove normative, come i tempi di attesa e la regola che impedisce l’intermediazione.
In questo contesto, Artusa ha sollecitato un incontro con il Mit per discutere di una possibile proroga di un anno per l’entrata in vigore del foglio di servizio elettronico. Ha anche messo in luce preoccupazioni legate alla privacy, evidenziando il rischio di una sorveglianza eccessiva per i conducenti che operano nel settore. La questione della privacy rimane un tema delicato, poiché si cerca di bilanciare la protezione dei dati degli utenti con le necessità operative delle aziende.
Questa situazione complessa continua a evolversi, con attente osservazioni e interazioni tra le parti coinvolte nel settore dei trasporti, mentre il Tar riporta al centro del dibattito questioni legate alla legalità e all’efficacia delle regolazioni in corso.
Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Marco Mintillo