Il 6 marzo 2025, il Tar Veneto ha ospitato un’udienza cruciale riguardante il collegamento sciistico tra il Comelico e la Val Pusteria, un progetto contestato da diverse associazioni ambientaliste come Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness e WWF. Queste organizzazioni sostengono che l’opera minacci aree di elevata integrità naturalistica, in particolare zone rientranti nella rete “Natura 2000”, programmazione vitale per la conservazione della biodiversità europea.
Le preoccupazioni delle associazioni
Le associazioni hanno sottolineato il potenziale impatto devastante del collegamento sciistico su un territorio già vulnerabile. Sottolineano che le aree in questione non solo vantano un’elevata biodiversità , ma sono anche state recentemente sottoposte a un vincolo di area vasta, ripristinato dal Consiglio di Stato nel 2024. Questo vincolo era stato originariamente annullato dal Tar Veneto nel 2022, rendendo quindi necessaria una revisione attenta delle autorità competenti per proteggere l’ecosistema in pericolo.
In sede di discussione, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste hanno messo in evidenza una mancanza di documentazione da parte del Comune di Comelico Superiore, affermando che non è stato dimostrato che il progetto di collegamento fosse già previsto negli atti di pianificazione comunale del 2007. La Soprintendenza ha definito le varianti urbanistiche approvate come “particolarmente gravi”, evidenziando che non è stata rispettata la normativa vigente del decreto ministeriale per l’area vasta, né è stata effettuata una valutazione adeguata delle conseguenze ambientali.
L’appello per la salvaguardia del territorio
Attraverso una nota congiunta, le associazioni ambientaliste hanno espresso l’auspicio di una sentenza favorevole che tuteli il territorio di grande valore ambientale. Questo rappresenta un tema cruciale, soprattutto in un contesto di crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici. Gli ambientalisti sollecitano una riflessione profonda da parte delle comunità locali sulla pianificazione territoriale. Ritengono fondamentale trovare strategie che riconoscano e valorizzino l’importanza delle risorse naturali esistenti e della biodiversità .
La richiesta di un approccio più rispettoso verso il territorio e la natura non è solo una questione di salvaguardia ambientale; è un appello a tutti affinché si consideri l’eredità che si lascia alle future generazioni. Le associazioni sottolineano l’importanza di innovare nello sviluppo locale, integrando valori ecologici che rispondano alle sfide contemporanee della crisi climatica.
Un futuro incerto per il progetto
La situazione ora è nelle mani dei giudici amministrativi, che dovranno emettere il proprio giudizio sulla questione. La decisione del Tar Veneto avrà un significativo impatto non solo sul futuro del collegamento sciistico, ma anche sulla gestione della conservazione delle aree verdi e il rispetto delle normative ambientali in vigore. L’eco della sentenza si farà sentire sia a livello locale che nazionale, posizionando il tema del bilanciamento tra sviluppo e salvaguardia naturale al centro del dibattito pubblico.
Resta da vedere quali ripercussioni avrà la decisione, in un periodo in cui il dialogo tra interessi economici e tutela ambientale appare sempre più complesso e cruciale.