Tarcento si prepara all’epifania: il vaticinio del Vecchio Venerando atteso per il 6 gennaio

Tarcento si prepara all’epifania: il vaticinio del Vecchio Venerando atteso per il 6 gennaio

Il 6 gennaio a Tarcento si celebra il Pignarul Grant, un falò epifanico che prevede la lettura dei fumi da parte del Vecchio Venerando, attirando visitatori e mantenendo vive tradizioni locali.
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Tarcento si prepara all’epifania: il vaticinio del Vecchio Venerando atteso per il 6 gennaio - Gaeta.it

Il 6 gennaio segna tradizionalmente un giorno carico di aspettative per la comunità di Tarcento. Qui, sul Colle di Coia, il Vecchio Venerando pronuncerà il suo vaticinio per il nuovo anno, un evento che attrae ogni anno numerosi visitatori e curiosi. L’accensione del Pignarul Grant, il falò epifanico più grande della regione, avverrà alle ore 19. I fumi che si alzeranno dalla pira forniranno indicazioni sui cambiamenti meteorologici e gli eventi attesi per il 2025. Questa pratica, che unisce credenze popolari e tradizioni locali, rappresenta un momento significativo per la comunità, promossa dalla Pro Loco di Tarcento.

La tradizione del Pignarul Grant

Dal 1928, il Pignarul Grant è diventato un appuntamento imperdibile per gli abitanti di Tarcento e le zone limitrofe. Il rituale prevede che il Vecchio Venerando, figura saggia e venerata, legga i segnali emessi dai fumi del falò per esprimere un verdetto sui mesi a venire. Questo evento trae origine da antiche tradizioni celtiche crude, che si ricollegano al culto del fuoco e ai cicli di vita. L’accensione del falò segna simbolicamente il passaggio da un anno all’altro, e la direzione dei fumi viene interpretata come un augurio benevolo o avverso. La partecipazione di cittadini e visitatori rende il momento ancora più ricco, contribuendo a dare vita a una comunità coesa e appassionata delle proprie radici.

Altri eventi epifanici in Friuli

Tarcento non è l’unico comune del Friuli a celebrare la ricorrenza dell’Epifania. In vari borghi e paesi, infatti, si accenderanno falò che richiamano la stessa simbologia. A Latisana, per esempio, domani sera alle 20 sarà acceso un fuoco galleggiante in località Pertegada, rappresentando un’unione tra elemento acquatico e fuoco simbolico. A Paularo, la tradizione prevede la realizzazione della “Femenate”, una struttura imponente a forma di rombo, costruita con legno di abete e ricoperta da fieno e altre sostanze vegetali. Questo rogo è accompagnato da rituali locali, creando un’atmosfera festiva che attrae persone da tutta la regione.

L’inizio del Carnevale con il Krìes

A Mersino, la celebrazione dell’Epifania prosegue con un’altra tradizione distintiva. Domani alle 19, si darà vita al grande Krìes, caratterizzato da un falò che arde su un pupazzo che rappresenta la Befana. Questo evento segna l’inizio ufficiale del Carnevale delle Valli del Natisone, attirando visitatori e turisti interessati a scoprire le usanze festive locali. I Pust, personaggi emblematici del Carnevale, si esibiranno danzando attorno al fuoco in abiti colorati e con campanacci, contribuendo a riportare alla memoria antiche credenze legate alla rinascita della natura con l’arrivo della primavera.

La capacità di mantenere vive tali tradizioni non solo evidenzia il legame delle comunità con la propria storia, ma rappresenta anche l’importanza della cultura locale come elemento identitario. In un mondo che cambia rapidamente, eventi come questi offrono un’opportunità di incontro e celebrazione per tutti.

Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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