Tariffe fotovoltaiche in Italia: la frustrazione dei produttori e l’attesa della Corte Ue

Tariffe fotovoltaiche in Italia: la frustrazione dei produttori e l’attesa della Corte Ue

Le recenti modifiche alle tariffe fotovoltaiche in Italia mettono in crisi i piccoli produttori, con un impatto negativo sui risparmi e sull’intero sistema energetico nazionale.
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Tariffe fotovoltaiche in Italia: la frustrazione dei produttori e l’attesa della Corte Ue - Gaeta.it

La questione delle tariffe fotovoltaiche in Italia è diventata un tema di grande pregnanza nel dibattito economico e energetico. Con l’approssimarsi della primavera e dell’estate, gli impianti fotovoltaici forniscono circa l’80% del fabbisogno elettrico nazionale. Tuttavia, le recenti modifiche alle tariffa hanno messo in difficoltà molti piccoli produttori, i quali ora si trovano non solo a fronteggiare impianti poco remunerativi, ma anche a subire un’impatto negativo sui propri risparmi. Massimiliano Di Pillo, un imprenditore abruzzese, ha deciso di fare sentire la sua voce e quella di altri, denunciando questa situazione che appare insostenibile.

La situazione dei produttori: l’esperienza di Massimiliano Di Pillo

Risale al 2010 l’investimento di Massimiliano Di Pillo, che ha messo in piedi un impianto fotovoltaico da 200 kW in un terreno ad Ortona, in provincia di Chieti, spendendo circa 800mila euro. Fino a qualche anno fa, il suo impianto rappresentava una fonte di guadagno. Tuttavia, le modifiche unilaterali apportate dallo Stato alle condizioni di tariffazione hanno trasformato la gestione dell’impianto in un vero e proprio peso economico. In particolare, Di Pillo e altri imprenditori, che hanno realizzato gli impianti in regime di Conto Energia, si sono trovati a ricevere fatture relative agli extraprofitti dal Gestore dei Servizi Energetici .

La situazione ha spinto circa 5mila produttori a presentare ricorso al Tar. Di Pillo ha sottolineato come l’associazione ‘Italia Solare’ stia cercando una revisione della soglia tariffaria, considerata inadeguata per chi ha investito nel fotovoltaico. Per chi come lui ha dato in garanzia la propria casa, la pressione finanziaria è diventata insostenibile. È emersa una preoccupazione comune tra i produttori: un eventuale spegnimento degli impianti condurrebbe a blackout e ripercussioni sul sistema produttivo del Paese.

L’attesa della sentenza della Corte di Giustizia Ue

A rendere il futuro dei produttori ancora più incerto è l’attesa per la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, fissata per aprile. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sul sistema tariffario, andando a rivedere un metodo di calcolo che molti ritengono penalizzante. La questione principale riguarda l’adeguatezza delle tariffe: se riviste, si potrebbero migliorare notevolmente le condizioni per migliaia di piccoli produttori.

Il cambiamento delle tariffe avvenuto nel tempo ha minato la sostanza degli accordi stipulati dai produttori, creando un clima di incertezza e sfiducia. Al contrario di quanto previsto inizialmente, i compensi per l’energia venduta hanno subito una drastica riduzione nel passaggio dal 2010-2016 a oggi. Per Di Pillo e i suoi colleghi, dopo un periodo proficuo, gli introiti si sono ridotti a tal punto da rendere difficile la sostenibilità economica. Da 120 euro a megawatt durante i primissimi anni, si è passati a soli 30 euro tra il 2017 e il 2020.

Ramificazioni e possibili esiti futuri del settore fotovoltaico

Nel contesto attuale, la questione delle tariffe energetiche non influisce esclusivamente sui singoli imprenditori. È probabile che le ripercussioni si estendano anche all’intero sistema energetico italiano, dove la produzione da fonti rinnovabili gioca un ruolo cruciale. La frustrazione dei produttori di energia solare si interseca con questioni più ampie legate alla transizione energetica, necessaria per affrancare l’Italia dalla dipendenza dalle fonti fossili.

Con l’adeguamento del compenso per la vendita di energia dimostrato dal valore di 400 euro a megawatt nel periodo successivo, molti sperano in un ritorno alla profittabilità. Tuttavia, l’introduzione della norma sugli extraprofitti rischia di vanificare i progressi realizzati. Se i ribassi continueranno, l’implementazione e l’espansione degli impianti fotovoltaici in Italia potrebbe subire un durissimo colpo, frenando così il progresso verso una maggiore sostenibilità ambientale.

La situazione è in continua evoluzione, e il settore è in attesa di capire se e come il pronunciamento della Corte di Giustizia influenzerà le dinamiche economiche e operative degli impianti di energia solare in Italia.

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