Tasse: L'erario frontale alla montagna di crediti non riscossi

Tasse: L’erario frontale alla montagna di crediti non riscossi

Il 2025 sarà decisivo per il ceto medio italiano, con il governo impegnato a ridurre le tasse e recuperare oltre 1.200 miliardi di euro di crediti fiscali non riscossi.
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Tasse: L'erario frontale alla montagna di crediti non riscossi - Gaeta.it

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per il ceto medio italiano, con il governo che punta a ridurre il carico fiscale, ma una nuova realtà si affaccia all’orizzonte: una somma di oltre 1.200 miliardi di euro non è stata ancora riscontrata. Nonostante parte di questa cifra derivi da crediti considerati inesigibili, il governo è in corsa per recuperare quanto più possibile, specialmente attraverso la rottamazione delle cartelle fiscali. In questo contesto, la pressione sull’aliquota Irpef e il dialogo tra le forze politiche diventano centrali.

La situazione delle tasse non riscosse

L’ammontare delle tasse non riscosse, oltre 1.200 miliardi di euro, rappresenta un nodo critico per la stabilità finanziaria del Paese. Anche se gran parte di questo importo è dato da crediti che non possono più essere recuperati, resta il fatto che una significativa parte è recuperabile. Nel 2024, lo Stato ha già collezionato 4,6 miliardi di euro attraverso la rottamazione delle cartelle fiscali, operazione che ha reso meno gravoso il pagamento per molti cittadini. Questa iniziativa ha trovato sostegno tra gli attori politici, con il governo che mira a mantenere un equilibrio nelle politiche fiscali.

La questione del recupero delle tasse non riscosse è ora nelle mani di una commissione tecnica, che si è proposta di studiare la situazione e di avanzare suggerimenti. Questo gruppo di esperti è incaricato di analizzare il cosiddetto “magazzino della riscossione”, che comprende crediti fiscali non ancora incassati, con l’intento di evitare ulteriori accumuli non sostenibili.

Rottamazione: le prospettive future

In un contesto così critico, la quinta edizione della rottamazione sembra una via promettente per il recupero delle risorse. I recenti tentativi del governo per implementare misure come il concordato preventivo per gli autonomi si sono rivelati meno efficaci del previsto, raccogliendo solo 1,7 miliardi di euro a fronte di una proiezione di 2,5 miliardi. Questo ha spinto la Lega a riaccendere il dibattito sulla rottamazione, che ha mostrato di avere effetti positivi sui recuperi fiscali.

Si preannuncia quindi un possibile emendamento al decreto Milleproroghe, che potrebbe ridefinire le modalità di accesso alla rottamazione. Tuttavia, i rischi di espulsione di tale proposta dalla normativa sono concreti, rendendo questo passaggio delicato, malgrado il contesto favorevole. È essenziale che il governo crei un piano ben delineato per garantire che le riforme siano implementate senza intoppi, cercando un equilibrio anche in merito all’aliquota Irpef che grava sulle spalle del ceto medio.

La visione del governo sul fisco

Il viceministro all’economia, Maurizio Leo, ha tracciato le linee guida della riforma fiscale, sottolineando la necessità di trasformare il fisco da ‘controllore sospettoso‘ a ‘partner affidabile‘ nel rapporto tra Stato e contribuenti. La sua intenzione è quella di diminuire l’aliquota Irpef al 35%, alleggerendo così la pressione fiscale sul ceto medio.

La relazione finale dell’ex direttore dell’agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, evidenzia che nei primi 11 mesi del 2024 si è riusciti a recuperare 32,79 miliardi di euro. Questo dato rappresenta un incremento considerevole rispetto all’anno precedente, suggerendo che le politiche di recupero stanno mostrando segnali incoraggianti.

Il governo è sotto pressione per mantenere promesse di riforma e per navigare in un contesto fiscale complicato. La sfida è duplice: recuperare crediti non riscossi e garantire sviluppi che favoriscano il ceto medio in difficoltà. La prospettiva di riapertura della rottamazione rappresenta una mossa strategica, ma sarà fondamentale bilanciarla con le necessità fiscali del Paese.

Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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