Tavola rotonda a Parigi: l’esperienza della ricostruzione del cratere aquilano

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Tavola rotonda a Parigi: l'esperienza della ricostruzione del cratere aquilano - Fonte: Ansa | Gaeta.it

L’evento “Ri-costruire meglio intorno al rischio” ha avuto luogo a Parigi ed è stato patrocinato dall’associazione francese per la prevenzione dei disastri naturali e tecnologici e dall’Associazione francese di ingegneria sismica . L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per discutere delle strategie di prevenzione sismica e di resilienza, esplorando come le esperienze di ricostruzione post-sisma in Italia possano servire da esempio per affrontare sfide simili a livello globale.

Tematiche di prevenzione sismica e resilienza

La quarta priorità del quadro di Sendai

Il focus principale della tavola rotonda è stata l’importanza di aumentare la preparazione alle catastrofi, in linea con la quarta priorità del quadro d’azione di Sendai, che mira a “ricostruire meglio” durante le fasi di recupero, ripristino e ricostruzione dopo un disastro. Questo concetto si basa sulla necessità di non limitarsi a riparare i danni, ma di farlo in modo da ridurre i rischi futuri e migliorare la sicurezza delle comunità.

Durante l’incontro, è stata sottolineata l’importanza di adottare approcci innovativi e multidisciplinari nella gestione della ricostruzione, considerando non solo gli aspetti ingegneristici ma anche le dinamiche sociali ed economiche. Tali strategie si dimostrano fondamentali per costruire comunità più resilienti, capaci di affrontare le sfide future con maggiore efficacia.

Esperienze condivise tra Italia e Francia

Le relazioni presentate da esperti del settore, tra cui Debora Visconti e Giovanni Berardinangelo, sindaco e vicesindaco del Comune di Sant’Eusanio Forconese, hanno offerto spunti interessanti sul modo in cui i Comuni italiani, particolarmente nella zona del cratere, hanno affrontato le conseguenze dei terremoti. Le loro esperienze sono state un esempio concreto di come si possa ottenere un sistema di governance efficace, in grado di supportare lo sviluppo del territorio tramite un lavoro sinergico con le pubbliche amministrazioni.

Contributi degli esperti e modelli di successo

Interventi significativi da parte dei protagonisti

Un’importante testimonianza è stata fornita da Raffaello Fico, responsabile dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione dei Comuni del Cratere , che ha evidenziato come il modello di governance adottato abbia consentito di affrontare con successo le sfide post-terremoto. Le sinergie tra gli amministratori locali e le istituzioni sono state fondamentali per garantire una ricostruzione efficace e sostenibile dei Comuni.

Inoltre, Mauro Dolce, ex-direttore generale del Dipartimento nazionale della Protezione civile e attuale presidente del Consorzio interuniversitario ReLuis, ha enfatizzato l’importanza dell’impegno combinato tra settore pubblico e privato nella gestione delle emergenze. Questa collaborazione non solo ha facilitato la ricostruzione fisica, ma ha anche contribuito alla ripresa economica e sociale delle comunità colpite.

Esempi virtuosi nella ricostruzione

La nota diffusa dall’Usrc ha messo in luce i risultati positivi ottenuti, sottolineando come la ricostruzione fisica dei Comuni del Cratere rappresenti un modello concreto di governance capace di sostenere lo sviluppo territoriale. Sant’Eusanio Forconese è stata identificata come un caso emblematico, dove la ricostruzione privata ha raggiunto livelli avanzati, integrandosi perfettamente con i progetti di ricostruzione pubblica e rigenerazione urbana.

Le amministrazioni locali, grazie alla loro tenacia e al costante impegno, si sono dimostrate fondamentali nell’attuazione di processi volti a facilitare gli interventi finanziari e a valorizzare il territorio. Questo approccio ha permesso la realizzazione di un sistema di governance efficace, in grado di fronteggiare le esigenze di ricostruzione e sviluppo delle comunità colpite.

Il dibattito a Parigi ha offerto una piattaforma per un continuo scambio di idee e strategie, fondamentale per l’evoluzione delle pratiche di gestione delle emergenze e della ricostruzione. La condivisione delle esperienze tra Italia e Francia ha aperto nuove prospettive per la gestione del rischio sismico e ha posto le basi per futuri sviluppi nel campo della prevenzione e del rafforzamento della resilienza.

Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Sofia Greco

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