Il teatro ivo chiesa di genova ha ospitato ieri sera uno spettacolo che ha celebrato gli 80 anni dalla liberazione, riunendo centinaia di spettatori. L’evento si è svolto in un clima di forte partecipazione emotiva e culturale, richiamando l’attenzione sulla memoria storica partigiana attraverso un allestimento teatrale originale. Il lavoro, nato da un’idea di Laura Gnocchi e Gad Lerner, mette in scena storie raccolte in anni di testimonianze dirette, offrendo un’occasione significativa per riflettere sul valore di quei momenti cruciali.
Lo spettacolo d’oro – il sesto senso partigiano al centro della serata
Lo spettacolo intitolato “d’oro – il sesto senso partigiano” ha avuto come drammaturga, regista e responsabile dei video Giorgina Pi, mentre la direzione artistica è stata affidata a Davide Livermore. Questo lavoro teatrale rappresenta il risultato di un progetto lungo circa cinque anni che ha portato alla raccolta di quasi mille testimonianze video di partigiani, una documentazione di grande rilievo sia storico che umano.
Il ruolo del teatro stabile di genova
La scelta di portare questo materiale a teatro ha restituito centralità a uno spazio culturale importante come lo stabile di genova, già noto per aver ospitato produzioni impegnate su temi sociali e storici, come “Il processo di Savona” e rappresentazioni inerenti al G8. L’allestimento punta non solo a raccontare la storia, ma anche a far percepire il pubblico protagonista di quel passato, in un dialogo forte tra palco e platea.
Durante la serata, prima dell’inizio dello spettacolo, Davide Livermore ha rivolto al pubblico parole riferite al 25 aprile, offrendo un momento di riflessione che ha incontrato un’accoglienza calorosa da parte dei presenti. Lo sfondo scenico prevedeva un sipario a specchio che rifletteva gli spettatori stessi, coinvolgendoli visivamente e emotivamente in una sorta di riflessione su sé stessi e il proprio ruolo nella trasmissione della memoria.
La partecipazione del pubblico e il coinvolgimento dei giovani
Uno degli elementi più toccanti della serata è stata la partecipazione del coro di giovani attori della scuola dello stabile, che hanno pronunciato ad alta voce i primi dodici articoli della costituzione italiana. Questo gesto ha creato un momento di forte impatto emotivo, specialmente all’undicesimo articolo, che dichiara che “L’Italia ripudia la guerra”. L’eco di quell’espressione ha scatenato un’ovazione spontanea, segno dell’importanza ancora attuale di quei principi.
Questa scelta non solo ha sottolineato il legame tra la lotta partigiana e i valori scritti nella costituzione, ma ha anche richiamato l’attenzione sulle nuove generazioni e sul loro ruolo nella custodia della memoria storica. Il coinvolgimento diretto ha dimostrato quanto il teatro possa diventare strumento concreto per ravvivare idee che altrimenti rischierebbero di indebolirsi.
Storie partigiane in primo piano
La drammaturgia di Giorgina Pi ha dato forma e voce a nove storie partigiane scelte tra le testimonianze raccolte da Lerner e Gnocchi. Sono emerse così le vicende di Mirella Alloisio, Mario Ghiglione, Aldo Tortorella, Gianna Radiconcini, Mario Condotto, Ivonne Trebbi, Luciana Romoli, Paolo Orlandini e Gustavo Ottolenghi, presente in sala e accolto da un caloroso applauso.
Gli attori hanno trasmesso con intensità e naturalezza le esperienze personali di chi ha vissuto in prima persona la resistenza, enfatizzando la forza della parola e il valore della memoria autentica. Il cast ha visto protagonisti nomi come Monica Demuru, Valentino Mannias, Francesco Patanè e Aurora Peres, affiancati da giovani talenti come Silvia Filza, Pietro Muzzini, Mouhamed Ndiaye e Khadija Seye. Questa combinazione ha creato una performance coesa e viva, capace di coinvolgere il pubblico dal primo all’ultimo minuto.
Il racconto diretto e semplice, proprio grazie alla qualità degli interpreti e alla cura della regia, ha conferito allo spettacolo una forza comunicativa rara. Lo spettatore è stato accompagnato in un percorso emotivo e storico che ha reso tangibili momenti e scelte difficili di un’epoca decisiva per l’Italia.
La reazione del pubblico e gli interventi finali
La risposta degli spettatori è stata molto calorosa e ha attestato l’apprezzamento per il valore del lavoro svolto. Al termine della rappresentazione sono intervenuti sul palco Gad Lerner, Laura Gnocchi, Giorgina Pi e lo storico Giovanni De Luca. Quest’ultimo ha inserito un commento ironico, riferendosi alle recenti raccomandazioni del governo, definendo la serata un appuntamento all’insegna della “sobrietà”.
Lo scambio finale ha rafforzato il senso di comunità e di impegno civile che ha caratterizzato tutta la serata. Lo spettacolo ha offerto una testimonianza concreta e visibile della memoria della resistenza. Il teatro ivo chiesa si è confermato così un luogo capace di raccontare storie decisive del nostro passato.